Casinò di Venezia, bilanci in rosso per sette milioni

VENEZIA. Circa sette milioni di euro di passivo. È questo il dato del bilancio complessivo delle due società principali del Casinò di Venezia dopo l’approvazione del consuntivo 2015. Quello più pesante, per circa 4 milioni e 600 mila euro, è quello della Casinò Municipale Venezia (Cmv) spa, la società patrimoniale, di cui riferiamo a parte. Ma anche la Casinò di Venezia Gioco, a cui vanno gli incassi, ha chiuso il 2015 con una perdita di 2 milioni e 300 mila euro e il patrimonio netto della società ridotto solo a circa 300 mila euro (dopo un intervento di ricapitalizzazione del Comune nel corso del 2015 per un milione e mezzo di euro).
A completare il quadro negativo, il fatto che anche la controllata Casinò di Venezia Meeeting & Dining services srl - che si occupadi ristorazione e incontri - ha chiuso il 2015 con un «rosso» di oltre un milione di euro, recepito in bilancio dalla Casinò di Venezia Gioco sotto forma di svalutazione.
E tuttavia - nonostante questi numeri - il nuovo Consiglio di amministrazione della società ora guidata da Maurizio Salvalaio, nella relazione al bilancio getta il cuore oltre l’ostacolo e diffonde ottimismo, auspicando per il 2016 una chiusura in pareggio prima del pagamento delle imposte e rimarcando il fatto che l’anno precedente si era chiuso con un passivo molto più pesante, di circa 6 milioni e 300 mila euro e contando, evidentemente, sulla parziale ripresa degli incassi (ma maggio è ad esempio andato male)registratasi negli ultimi mesi. Secondo il Cda del Casinò, il patrimonio netto, pur esiguo non avrà necessità si essere rafforzato nel corso dell’anno, ma esiste comunque il «paracadute» della clausola di salvaguardia che obbliga comunque il Comune a intervenire finanziariamente in caso di necessità. Se si guardano gli incassi, il 2015 ha visto un calo del 2,7 per cento, più pesante a Ca’ Noghera (-3,6) e in particolare nel settore vitale delle slot-machines (-7,3 per cento). Il personale della società è leggermente diminuito, scendendo da 564 a 549 persone, anche per l’uscita di 17 persone, con prepensionamenti agevolati che non saranno però ripetuto quest’anno. Prosegue il blocco degli straordinari, avviato un anno fa e bloccati anche i bonus a quadri e dirigenti.
I debiti della società sono vicini ai 35 milioni di euro. Per riportare il Casinò in zona di equilibrio, oltre all’allungamento e alla rinegoziazione dei mutui e alla ripresa degli incassi, si conta sul piano triennale di sviluppo 2015-2017 che prevede il riequilibrio economico. Se non sarà così, dovrà pensare il Comune a far quadrare i conti, per la «famosa» clausola di salvaguardia che lo obbliga a intervenire.
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