Casinò, crollano gli incassi, Campione ha superato Venezia

Nel 2015 introitati circa 95 milioni contro i 93 della casa da gioco lagunare, che perde il primato: slot machine nel mirino
21.02.2009 Ca' Noghera (Ve), Casin˜ di Venezia. La nuova Sala Gioco.
21.02.2009 Ca' Noghera (Ve), Casin˜ di Venezia. La nuova Sala Gioco.

VENEZIA. 2015, l’anno del sorpasso. Con i dati finali dell’annata dei quattro Casinò italiani, Venezia perde per la prima volta il primato negli incassi, superato da Campione d’Italia.

Il Casinò dell’enclave italiana in Svizzera - da qualche anno guidato dall’ex direttore generale del Casinò di Venezia Carlo Pagan - ha infatti incassato nell’anno appena trascorso circa 95 milioni di euro, con una crescita di circa il 5% rispetto al 2014. La casa da gioco veneziana chiude invece con 93,1 milioni di euro di incassi e un calo del 3,2% rispetto all’anno precedente. Al terzo posto il Casinò di Saint-Vincent, con 64,7 milioni di euro di incassi e una crescita dell’1 per cento e ultimo posto per il Casinò di Sanremo con 45,2 milioni di euro e una diminuzione del 2,2 per cento.

Il sorpasso di Campione - leader anche per quota di mercato - fa male anche perché meno di dieci anni fa, nel 2006, il gap di incassi tra la casa da gioco lagunare e quella in territorio svizzero era di circa 70 milioni di euro a favore di quella lagunare. Il sito Casinò Gioconews ha compiuto anche un’interessante analisi sul medio termine e cioè l’ultimo triennio - quello ancora della crisi - delle quattro case da gioco italiane. In un periodo pur difficile Campione vede crescere nei tre anni di 4,2 milioni di euro di suoi incassi e soprattutto fare un balzo notevole nelle quote di mercato, passate dal 27,3 al 31,9%.

Nello stesso periodo il Casinò di Venezia ha perso 21,1 milioni di euro di incassi, con la quota di mercato che scende dal 34,4 al 31,3%. Anche gli altri due casinò italiani nel triennio hanno perso incassi, ma comunque meno di Venezia: Saint Vincent 12 milioni di euro e Sanremo 5,3 milioni. Analizzando in dettaglio i dati, si scopre inoltre che l’elemento di forza di Campione d’Italia è anche l’elemento di debolezza di Venezia: le slot-machine. Mentre sui giochi da tavolo Campione registra una diminuzione di incassi, essa è ampiamente compensata dal balzo in avanti delle “macchinette” mangiasoldi. A Venezia invece le slot machine, che pure rappresentano sempre il cuore degli incassi della casa da gioco, nel 2015 si fermano a 50 milioni 653 mila euro, contro i 54 milioni e 919 mila euro dell’anno precedente, con un calo di quasi l’8%. Se non fosse per le slot, Venezia sarebbe ancora il primo Casinò italiano, visto che i giochi francesi e in generale da tavolo sono in ripresa.

Un problema a cui anche la nuova dirigenza del Casinò di Venezia, con il presidente Maurizio Salvalajo in testa sembra intenzionato a dare la precedenza, perché è ormai evidente che nel “modello” veneziano delle slot-machines e nel modo di riconquistare i giocatori qualcosa non funziona più, soprattutto per quello che riguarda il Casinò di Ca’ Noghera, che aveva negli anni d’oro, portato gli incassi record.

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