Casinò, battaglia sul board: «Non serve più a nulla»
Venezia. I consiglieri Serena e Scarpa all’attacco dell’organo potenziato dal Comune L’assessore Zuin: «Nessuna privatizzazione, garantisce maggiori controlli»
Interpress/Mazzega Venezia, 20.09.2016.- Cà Vendramin Calergi sede del Casinò di Venezia
VENEZIA. Era stato istituito dall’ex sindaco Giorgio Orsoni per gestire la cessione del Casinò ai privati. Oggi la giunta di Luigi Brugnaro, pur avendo dichiarato di non aver alcuna intenzione di privatizzare la casa da gioco, non solo ha deciso di tenere in vita l’Advisory Board, ma lo ha pure potenziato aggiungendo ai cinque dirigenti di cui era già composto anche altri cinque funzionari. «Per quale motivo?».
È la domanda principale che si pongono i consiglieri comunali Renzo Scarpa e Ottavio Serena attraverso due dettagliate interpellanze in cui ricostruiscono i principali passaggi degli ultimi mesi nella gestione della casa da gioco, facendo le pulci a un pacchetto di delibere e decisioni. La questione del Board è il nocciolo principale. «Orsoni era stato costretto a istituirlo, perché necessario nel caso di vendita a un privato», spiegano Scarpa e Serena, «perché quindi tenerlo in vita?». Il sospetto, spiegano i due consiglieri, è che «il Comune voglia tenersi aperta una porticina, nel caso decidesse di mettere in vendita il casinò», attaccano, «altrimenti ci dovrebbero spiegare a cosa serve, dal momento che in nessuna delibera di questa amministrazione è scritto, e c’è il rischio che nasca confusione tra il board e il Sic (il Servizio ispettivo comunale)». Tanto più che il Comune, come hanno osservato in molti, dopo aver subìto una condanna da parte del tribunale del lavoro per aver impiegato i dirigenti del Board al posti degli ispettori del Sic durante uno sciopero di quest’ultimi sarebbe corso ai ripari. Come? Con una delibera che rivede il sistema di vigilanza, controllo e ispezione del Comune sulla casa da gioco allargando ai membri dell’Advisory Board, potenziato con cinque nuovi funzionari, la possibilità di sostituire gli ispettori comunali nel controllo del gioco. Anche perché, recita la delibera, potrà essere utilizzato per i controlli anche altro personale specificatamente incaricato. «Si crea confusione di ruoli con altri legittimi organismi aziendali e comunali che rimangono nel pieno esercizio del proprio ruolo e dei propri poteri», aggiungono i due consiglieri Scarpa e Serena, attaccando anche la composizione dell’Advisory Board sul fronte della «qualità dei componenti per l’incompleta istruttoria sul personale funzionario reperito, per la mancata applicazione di tutti i criteri previsti per i componenti il Sic in merito alle eventuali incompatibilità e ai diritti e ai doveri». «Polemiche estive», è la replica dell’assessore alle Partecipate, Michele Zuin, che vuole sgomberare il campo da ogni sospetto: «Il Casinò non è e non sarà in vendita». Ma perche allora tenere in vita l’Advisory? «Ma come, proprio Scarpa e Serena ci dicono sempre, a torto, che le controllate sono fuori controllo e ora che noi, con un organo composto da dipendenti comunali e che non costa nulla aumentiamo i controlli ci attaccano? Che i nuovi funzionari dell’Advisory vengano usati per rimpiazzare gli ispettori è smentito dai fatti: all’ultimo sciopero non sono stati usati. Servono per altro tipo di controlli».
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