Casi di tumore risolti grazie allo screening
MIRANO. Si muore meno di tumore al colon retto nell’Asl 13. Merito soprattutto dello screening. Da gennaio a oggi sono state 29.961 le persone invitate, per 18.438 test eseguiti alla ricerca del sangue occulto. L’adesione va dal 54% per le persone invitate la prima volta all’83% per le persone che hanno già partecipato agli inviti precedenti. Sono già state effettuate 723 colonscopie e individuati 17 soggetti con carcinoma, 31 con adenomi avanzati e 93 con lesioni a basso rischio.
Accade in una Asl, la 13, che è una delle prime ad aver iniziato gli screening colorettali nel 2002, come programma pilota per estendere poi i test in tutto il territorio regionale. I principali risultati ottenuti sono stati, anche per Miranese e Riviera, la riduzione della mortalità, già evidente dal 2007 con un meno 24% dei casi e la drastica riduzione del numero di interventi chirurgici di resezione colorettale, grazie alla diagnosi precoce e, quindi, al trattamento già in fase di endoscopia.
Anche grazie a questi risultati la quinta edizione delle giornate di approfondimento clinico organizzate dall’Unità di Chirurgia sono dedicate quest’anno alle neoplasie del colon retto. L’appuntamento è oggi, dalle 8 alle 17, nella sala conferenze della Banca S. Stefano a Martellago. In particolare si approfondirà il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale per il trattamento di queste neoplasie. «La nostra Asl», spiegano Pierpaolo Da Pian, primario di Chirurgia e Giuseppe Azzarello, primario di Oncologia, «ha accolto quanto proposto dalla Rete oncologica veneta». «Nel 2015 lo screening del colon», afferma Adriana Montaguti, responsabile degli screening oncologici dell’Asl, «ha interessato oltre 71 mila persone tra i 50 e i 69 anni».
Filippo De Gaspari
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