Caserma Tombolan le associazioni chiedono spazio
SAN DONÀ. Pronti i moduli per presentare la domanda d’ingresso negli spazi della ex caserma Tombolan Fava. Sta per iniziare una nuova stagione per la caserma di Fiorentina, si entra nella fase operativa che precede il bando per l’assegnazione degli spazi. Con il modulo messo a disposizione dal Comune si chiede di manifestare il proprio interesse per la gestione di uno spazio all’interno della ex caserma o, più genericamente, alla sua valorizzazione. Sono interessate associazioni sportive, culturali e di promozione eventi, ma anche ristorazione e ospitalità.
Ieri al centro culturale i due incontri, alle 16.30 e alle 20, dedicati alle opportunità del riuso e valorizzazione. Un appuntamento aperto a professionisti, responsabili di associazioni, investitori, possibili fruitori, persone che hanno vissuto quei luoghi o semplici cittadini. La sola affinità è che siano interessati all’acquisizione, gestione, utilizzo di uno spazio all’interno della grande struttura militare. La relazione della società di ingegneria Abacus, che utilizzerà un finanziamento di circa 30 mila euro dal Demanio, affidataria dell’incarico per il progetto di fattibilità, ha messo a fuoco precedenti esperienze, come la Caserma Fasil, di Sappada, alle sorgenti del Piave.
«Il progetto ha mantenuto gli elementi distintivi», hanno spiegato, «dal punto di vista estetico, di un severo avamposto montano, prevedendo però all’interno della struttura spa e palestra, sale conferenze e ricettività con check-in da remoto, ristorante e spazio co-working fino a una tisaneria. Qualcosa di analogo nell’immensa ex polveriera di Val Tidone, 107 ettari, oltre 10 volte la Tombolan - Fava, estesi su tre comuni del Piacentino. La riqualificazione in questo caso prevede la destinazione turistica degli edifici, e la realizzazione di un parco dedicato alla memoria storica negli ampi spazi boschivi che completano la struttura. Nel pieno centro di Bari, invece, la caserma dell’Aereonautica Sidney Sonnino, pregevole esempio di modernismo anni Trenta, va verso una seconda giovinezza sede di uffici».
La caserma ha recentemente compiuto 50 anni. Inserita nel sistema difensivo Nato e sede del Comando del 1° Gruppo del 5° Reggimento Artiglieria Missili, forte di 4 batterie di missili Hawk, inaugurata il 28 settembre del 1967 su 80 mila metri quadrati di cui 12 mila coperti. Il 31 ottobre 2001 la dismissione. Nel 2010 era stata trasferita dal Demanio Militare a quello civile e il suo valore stimato in 12 milioni.
Nel 2015, a seguito della possibilità offerta dal Decreto del Fare del precedente governo, il Comune l’ha acquisita alla condizione di stilare un progetto di valorizzazione. «In tempi recenti», spiega il sindaco, Andrea Cereser, «per ben due volte la struttura è stata visitata dal prefetto per valutare se realizzarvi un hub di accoglienza per i profughi. L’amministrazione di San Donà, favorevole alla solidarietà e all’accoglienza diffusa, ma non alle concentrazioni in ghetti, acquisendola ha innanzitutto scongiurato questa ipotesi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia