Caserma Miraglia, dopo i silenzi torna il progetto per mega yacht

sant’andrea
Dopo anni di impasse, a fine estate si deciderà il futuro della Caserma Miraglia e si potranno riaprire le manifestazioni d’interesse per la realizzazione del porto turistico e delle strutture ricettive collegate. A distanza di tre anni dal bando del ministero della Difesa terminato senza alcuna aggiudicazione, secondo chi sta seguendo da vicino la vicenda, è proprio settembre la data fissata per capire come riprendere in mano il recupero del complesso militare tra le Vignole, l’Idroscalo e Sant’Andrea, composto di 46 edifici, di cui 27 in discreto stato, 19 da ristrutturare. L’ex base del “plotone esploratori anfibi” è attraversata dall’idroscalo, teatro delle evoluzioni di Gabriele D’Annunzio durante la Prima guerra mondiale. E proprio lungo quella darsena lunga circa 800 metri e larga 80, potrebbero attraccare yacht fino a 50 metri. Il futuro dell’ex Miraglia sta scritto nelle linee guida del progetto di riqualificazione della struttura militare, ora in mano a Difesa Servizi, società del ministero della Difesa.
Il piano è fermo al palo dal 2018 quando, in seguito al bando, furono tre le manifestazioni d’interesse per aggiudicarsi l’area. Una, soprattutto, si era rivelata quella più concreta. E sarebbe pronta a rifarsi viva e a ottenere la concessione 50ennale. I nomi al momento sono off limits. Fatto sta che negli ultimi anni tutto è rimasto cristallizzato. Il motivo? Le incognite legate alle bonifiche, come spiega chi ha seguito negli anni la vicenda. Senza l’approvazione del Decreto Fanghi, era infatti difficile quantificare in maniera precisa l’importo per i lavori. Resta oltretutto il problema dei dragaggi. Nel complesso si tratta di lavori per diversi milioni di euro, che andrebbero ad aggiungersi a diverse decine di milioni per il porto turistico. Finalità che era stata prevista in passato dagli strumenti di pianificazione urbanistica per il recupero di aree dell’esercito in caso di cessazione delle attività militari. Ora Difesa Servizi si è convinta a rompere gli indugi e riaprire le manifestazioni d’interesse, dopo l’estate.
Discorso diverso invece per il confinante Forte di Sant’Andrea. Ad agosto 2020 e dopo vari solleciti, il Demanio ha fatto decadere l’istanza di federalismo demaniale culturale avanzata dal Comune. —
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