Caserma Matter, altolà di Micelli «Trasformarla ora è un rischio»

L’assessore al Patrimonio teme un altro “Umberto I” alla luce della crisi economica internazionale «Il Ministero della Difesa prenda tempo. Quando si potrà, spazio a residenze a costi calmierati»

di Simone Bianchi

Il futuro della caserma Matter è di trasformarsi in quartiere residenziale, cerniera ideale tra il Terraglio e il centro di Mestre. Una soluzione che l’assessore Ezio Micelli al momento però allontana, benché l’iter burocratico per la modifica del bene in possesso del Ministero della Difesa stia andando avanti. Un passo che, mai come ora, rientra negli obiettivi del governo per rispettare l’impegno con l’Unione Europea e recuperare 15 miliardi di euro nel prossimo triennio.

Altolà. Quello che il titolare del Patrimonio di Ca’ Farsetti pone a una possibile accelerazione del processo di trasformazione della Matter. «Serve una riflessione strategica sul progetto – sostiene Micelli – Alla luce della crisi econimica in corso, il mercato immobiliare non decolla, e di conseguenza serviranno tempi ancora da valutare per un’operazione che non sia in perdita per lo Stato. Noi, come amministrazione comunale, tutto vogliamo fuorché un altro “Umberto I” con lavori bloccati e incertezza assoluta sui tempi di sviluppo delle opere». Sulla vicenda degli spazi di via Circonvallazione, Micelli ha infatti le idee piuttosto chiare. «Negli ultimi due anni la crisi ha spazzato via ogni sicurezza. Il progetto previsto, ora, forse va rivisto. Sono aperto a riconsiderarlo. Senza farci prendere dal panico, dovremmo rivedere il tutto per ricalibrarlo alla realtà attuale».

La caserma. La Matter si sviluppa su un’area complessiva di circa 130 mila metri quadrati. Attualmente vi trovano posto il Comando e la Compagnia comando del Reggimento Serenissima dei Lagunari. Il grosso dei seicento uomini disponibili in zona si trova però tra le strutture di Malcontenta, dove ci sono i “Fucilieri” e i locali dell’Isola di S. Andrea a Venezia dove si svolgono parte degli addestramenti.

Prima di lasciare la Matter, però, i militari hanno bisogno che a Malcontenta vengano fatti lavori ad hoc per ospitare l’intero reggimento.

Scommessa. «Se dovessi puntare delle fiches, lo farei su altre parti della nostra città che in questo momento sono in forte sofferenza – sottolinea Micelli – Parti di quartieri che si stanno perdendo come la zona della stazione e via Piave. Un avvio del progetto della Matter in tempi brevi rischierebbe di incagliarne lo sviluppo tra crisi congiunturale, famiglie e imprenditori che non sono più disposti a investire, e banche che non credono più nel settore immobiliare».

Incertezza. In spazi simili, al momento non è nemmeno immaginale la cubatura sviluppabile – fa notare l’assessore al Patrimonio – ma di sicuro non si deve nemmeno provare a ipotizzarci qualche nuovo centro commerciale, sarebbe il colpo di grazia per i negozi del centro. Lì serve un mix tra verde, servizi, attrezzature e abitazioni».

E precisa: «Ma non alloggi a 4 mila euro il metro quadrato, nessuno ora si può permettere case da mezzo milione di euro, e nessuna banca si fida magari più a fare credito ai cittadini per 2-300 mila euro. Si deve guardare alla social housing, alle copperative o ad altre soluzioni, ma non “alveari”, per intenderci. E soprattutto, spazio alle energie rinnovabili».

Iter. Sulla Matter il Ministero della Difesa ha avviato a fine 2010 i contatti con Comune e Regione, quest’ultima è coinvolta essendo necessaria la modifica del Piano regolatore. Ora si è al confronto tra i tecnici della Difesa e quelli degli enti pubblici.

Da Ca’ Farsetti fanno sapere che non c’è alcun ritardo, ed entro fine anno potrebbero esserci sviluppi. La Soprintendenza dovrà poi stabilire se vincolare alcune porzioni della caserma. «Il rischio – conclude Micelli – è che se lo Stato vende adesso, prende solo un terzo del valore dell’area».

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