«Casello, più garanzie per pedoni e ciclisti»
Meno di due mesi all’apertura del casello Martellago-Scorzè del Passante e in quest’ultimo Comune sale la preoccupazione per la sicurezza di alcune strade, che a breve diverranno uno snodo importante per il traffico cittadino. «Si devono tutelare pedoni e ciclisti», attacca il capogruppo del Pd Gianna Manente, partito che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione sull’argomento. «Si deve ancora finire la pista ciclabile su via Ponte Nuovo da via Tiziano fino a ponte del fiume Dese», continua Manente, «e manca quella dalla rotonda di via Spangaro fino al collegamento con il centro di Peseggia. Di più, perché via Vecchia Moglianese Peseggia e via Ponte Nuovo sono strette e negli ultimi anni c’è stato un forte aumento dei veicoli e della velocità di percorrenza, nonostante i 50 all’ora».
Secondo le ultime informazioni, il casello dovrebbe aprire al traffico tra fine febbraio e inizio marzo. In questi giorni, gli operai stanno sistemando la segnaletica orizzontale e i cartelli verdi che indicano l’autostrada sono già stati messi da qualche giorno. I lavori del casello vero e proprio, invece, sono finiti il 30 novembre come da programma. Dunque ormai ci siamo per dare il via libera a macchine e camion, anche se la data precisa dell’inaugurazione non è ancora stata comunicata. Ragion per cui la minoranza a Scorzè è preoccupata per l’incolumità di pedoni e ciclisti, perché sulla bretella di collegamento a Est, dalla rotonda della Castellana (zona Kelemata a Martellago), viaggeranno circa quattromila mezzi al giorno. E questa tangenziale toccherà le rotonde di via Morosini (Martellago) e via Ponte Nuovo (Scorzè).
«Il Comune di Martellago», continua Manente, «ha già in previsione, e fatto inserire nell’accordo con Concessioni autostradali venete (Cav) la costruzione della pista ciclabile su via Morosini, mentre Venezia sta finendo i lavori per prolungare il tragitto per chi si muove a piedi o in bicicletta in via Ca’ Lin a Trivignano fino al ponte del fiume Dese. A Scorzè nulla di tutto questo; anzi, non si è neppure partecipato al bando per ottenerne i fondi previsti nel piano finanziario della Regione». Anche Andrea Bello (Pd) rincara la polemica: «In Consiglio comunale ci è stato detto che servivano importi esigui per fare le piste ciclabili e si sarebbe potuto far fronte con risorse proprie ma non le abbiamo viste inserite nel piano triennale delle opere».
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