Caselle ancora sotto choc per i “due angeli in cielo”

Il parroco don Lucio: pregheremo tutte le sere fino al giorno dei funerali Bandiere a mezz’asta a Santa Maria di Sala e Mirano, luci abbassate al Prisma
Di Filippo De Gaspari

CASELLE. Le lacrime per Federico e Margherita strappati alla comunità, la preghiera per Alessia G., che lotta ancora tra la vita e la morte, l’incoraggiamento per un altro Federico, fratello di Margherita, uscito miracolato dalla terribile carambola e che ora si trova a fare i conti con un fardello più grande di ogni ferita fisica: la consapevolezza di essere stato lui al volante dell’auto dove hanno trovato la morte la sorella e l’amico.

Caselle si è risvegliata il giorno dopo la tragedia in un clima surreale, scegliendo di stringersi attorno all’altare della chiesa di San Giacomo dove ogni sera, almeno fino alla data dei funerali, verrà recitato il santo rosario. Una preghiera per tutti: per chi non c’è più, per chi rimane con la vita appesa a un filo, per chi piange oppresso dalle proprie responsabilità.

È un paese sotto choc ma che prova a reagire quello di Caselle, dove vivono a poche centinaia di metri l’una dall’altra, le famiglie di Federico Talin e Margherita Noè. Ieri, al primo appuntamento, chiesa gremita per la messa con le intenzioni particolari per le vittime di questa tragedia e le loro famiglie.

Una tragedia che in queste ore si vive negli sguardi, nella poca voglia di parlare degli abitanti, nel dolore che accomuna una comunità intera, cresciuta molto negli ultimi anni, ma dove tutti si conoscono ancora di persona o quasi e dove tutti almeno una volta avevano incrociato il sorriso splendido di Margherita e la cordialità contagiosa di Federico.

Il parroco don Lucio Monetti è sconvolto. Conosceva bene i due ragazzi, che avevano frequentato la parrocchia: «Questo è il momento del silenzio e della preghiera», si limita a dire il sacerdote, «non ci sono altri commenti da fare. Pregheremo assieme tutte le sere con il rosario».

Traccia invece un ricordo che parla di disponibilità e servizio suor Eleonora, che ricorda in particolare la giovanissima Margherita: «Si stava preparando a fare l’animatrice ai centri estivi», racconta, «aveva seguito un corso di formazione per questo. Era disponibile e sempre sorridente». Disponibile come la famiglia di Federico: la mamma, Donatella, è una delle più attive in parrocchia, anima della Caritas e del gruppo catechesi. Anche il sito internet della parrocchia mette in secondo piano tutte le attività estive pronte a partire, dedicandosi al ricordo di Federico e Margherita: «Due angeli in cielo», vi è scritto, «preghiamo per le famiglie di questi due giovani ragazzi e per le persone che stanno soffrendo».

Intanto ieri, dopo lo sventolio solenne dei tricolori il 2 giugno, bandiere a mezz’asta sia a Santa Maria di Sala che Mirano, in segno di rispetto verso il lutto delle famiglie coinvolte. I due comuni proclameranno il lutto cittadino il giorno dei funerali, non ancora fissati, ma già ieri alcune attività, come alcuni commercianti del centro Prisma a Caselle, hanno voluto partecipare al dolore del paese abbassando le luci dei negozi.

Molte scuole hanno osservato un minuto di silenzio riflettendo su quanto accaduto, nelle parrocchie di tutte le frazioni salesi e miranesi, che abbracciano due diverse diocesi, si sono ricordate le vittime, i feriti e le loro famiglie.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia