Case per poveri e palestra il Rivolta apre alla città
«Bisognerebbe dire alla città: fate come si è fatto qua. Togliere spazi abbandonati al degrado e trasformarli in luoghi vissuti. Per ora è questo il vero Palais Lumière di Marghera». Gianfranco Bettin, assessore comunale all’Ambiente, ieri con il vicesindaco Sandro Simionato e il collega del Patrimonio Bruno Filippini ha partecipato alla presentazione dei progetti di sviluppo del centro sociale Rivolta.
I progetti. Fotovoltaico, una palestra sociale, nuove unità abitative per i più poveri che d’estate possono diventare un ostello per giovani turisti. Il Rivolta, quasi maggiorenne, è oggi spazio che convive con la città. «Quello del Rivolta», dice Sandro Simionato, «è un percorso che il Comune non solo apprezza, ma sostiene vivamente, anche perché è la dimostrazione che si possono realizzare progetti di cui beneficia tutta la collettività, non solo col denaro pubblico, ma anche con l’autofinanziamento». Esperienza da esportare ai magazzini del Sale e al Morion, conferma l’assessore Filippini.
Diciassette anni di storia. Una storia che parte dall’occupazione del 1995 quella del Rivolta, con i giovani che sono passati ora ad un antagonismo delle azioni, come ci spiega uno di loro. L’ex Paolini e Villani è oggi spazio comunale, in concessione per 15 anni ai “rivoltini” che ospitano progetti, associazioni, musica, dibattiti, accolgono barboni e ora offrono servizi alla città.
A fianco il degrado. Il centro sociale di Marghera ha inaugurato ieri il nuovo impianto, attivo da fine giugno, di pannelli fotovoltaici sul tetto dell’hangar. Da lì si vede benissimo l’ex cral Enichem, abbandonato e «centrale del degrado e della droga dove sarebbe ora di intervenire con progetti e azioni», dicono tutti, ragazzi e politici.
Fotovoltaico. Al “Rivolta”, ribattezzato “Rivoltaico”, con un investimento di 200 mila euro (sostenuto con un mutuo da Banca Etica) sono stati realizzati mille metri quadri di pannelli fotovoltaici che producono ogni anno circa 120.000 Kwh di energia elettrica pulita. La metà viene venduta ad Enel e paga le rate del mutuo. Il progetto, realizzato da Energia Alternativa, è stato illustrato dal portavoce del Rivolta, Michele Valentini, e dalla referente di “Officina Sociale”, Vittoria Scarpa. All’ingresso un tabellone mostra la produzione di energia e l’anidride carbonica risparmiata.
«Un investimento che facciamo a lungo periodo, grazie anche al rinnovo quindicinale della gestione del centro, accordatoci dal Comune. Ma non abbiamo avuto contributi da nessuna amministrazione pubblica».
La palestra. È già funzionante la palestra popolare, a cui possono accedere tutti e che organizza corsi, a prezzi contenuti (circa 10 euro) di Muay Thai , danza aerea con tessuti, pesistica e tango. «Questo spazio è aperto a tutte le società sportive di Marghera che ne facciano richiesta», dice Valentini, ricordando i problemi di spazi di tante associazioni a Marghera. E Flavio Dal Corso (Municipalità) conferma.
Ostello. «Il terzo progetto a cui teniamo molto», dice Vittoria Scarpa, «è il raddoppio da 24 a 48 dei posti letto che offriamo d’inverno alle persone senza dimora. Puntiamo a realizzare nuove unità abitative ecosostenibili, con moduli da progettare con un bando sociale. Spazi che vorremmo poi utilizzare nei mesi estivi come ostello, per favorire un turismo, appunto, sociale ed ecocompatibile». In questi giorni il Rivolta apre le porte ai giovani che vanno al forum della decrescita in centro storico.
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