Case Peep, scoppia la rabbia I residenti: «Una truffa»
Esplode la rabbia dei residenti di via Guizza Alta di Scorzè, condannati dalla Corte d’Appello a pagare di tasca propria il risarcimento della vicenda Peep, pari a 2,2 milioni di euro, ovvero i 900 mila euro della sentenza del 2010 e gli altri 1,3 milioni di quella arrivata pochi giorni fa.
Giovedì sera il sindaco Giovanni Battista Mestriner ha visto tutti i 63 interessati in sala Gatto; troppo importante per restare a casa, visto che si parla di un esborso da almeno 24-25 mila euro a seconda dei casi. Colpa delle indennità riconosciute per la vendita dei terreni, calcolate più basse rispetto a quanto si aspettavano i proprietari terrieri. Da qui i ricorsi di quest’ultimi e la botta finale per le famiglie. C’è chi non ne vuole sapere di mettere mano al portafogli, chi si sente imbrogliato, chi parla senza mezzi termini di truffa e si sente preso in giro, e chi sostiene di aver pagato anche troppo. Da più parti c’è la convinzione di essersi trovati dentro una tempesta senza esserne informati fino al 2009, di vivere un incubo. Alcuni acquirenti hanno rivelato di essere stati informati della causa al momento del rogito, a inizio degli anni Duemila, ma non sapevano i termini della vicenda; inoltre, se anche uno solo non avesse firmato l’atto, sarebbero stati a rischio pure quelli degli altri condomini, mettendo pure a rischio i finanziamenti regionali.
In breve, un pasticcio bello e buono. In mezzo a questo caos c’è il Comune, che si trova a dover anticipare le somme ai proprietari terrieri vincitori della causa ma poi, come prevede la legge, dovrà rivalersi sulle stesse famiglie. Lo ha fatto nel 2010 con i 900 mila adesso dovrà fare con il milione e 300 mila euro, anche se Mestriner prova a giocarsi tutte le carte a disposizione, ricorrendo con ogni probabilità in Cassazione.
«Faremo una trattativa», spiega, «e nelle prime settimane del 2015 ci ritroveremo con le famiglie di via Guizza Alta per esporre, sia da un punto di vista tecnico sia giuridico, i criteri che adotteremo per il recupero del denaro. Il quadro è complesso, perché non possiamo fare altrimenti. Il nostro obiettivo è aprire un dialogo con gli assegnatari per confrontarci su tutti i passaggi da fare, con una proposta che miri ad arrivare a un’intesa. Sappiamo che non sarà facile». E sullo sfondo, lo stesso Comune dovrà fare altrettanto con le 29 famiglie di via Ravagnan a Gardigiano; anche in quel caso, sempre per la stessa storia, ha anticipato 900 mila euro ma a coprire la somma dovranno essere gli stessi inquilini.
Alessandro Ragazzo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia