Case Peep: per le famiglie salasso da oltre un milione
Gira e rigira, la mannaia di dover pagare quelle case Peep è arrivata. Sono 92 le famiglie di Scorzè e Gardigiano che nei prossimi giorni dovranno mettere mano al portafogli per saldare il risarcimento. E non si tratta di sganciare una pizza e una birra ma almeno 24-25 mila euro, in qualche caso pure di più. Nei giorni scorsi, in municipio è arrivata la sentenza della Corte d’Appello per il caso di via Guizza Alta dove sono interessate 63 famiglie più l’Ater, che impone al Comune di sborsare 1,3 milioni di euro. Se per questa superficie aggiungiamo i 900 mila già pagati dopo la sentenza del 2010, si arriva 2,2 milioni di euro. Di più, perché in municipio hanno liquidato i 900 mila euro per le 29 famiglie di via Ravagnan a Gardigiano e tra poco lo stesso Comune passerà al recupero delle somme. Totale 3,1 milioni di euro.
Si tratta di edifici nati a inizio degli anni Duemila e dove le indennità riconosciute per la vendita dei terreni erano state calcolate più basse rispetto a quanto si aspettavano i proprietari. Che poi hanno fatto ricorso, con la Cassazione che riteneva le superfici aree residenziali e non agricole. Da qui le cause e, poiché la giustizia italiana non è proprio un fulmine, anni dopo sono arrivate le sentenze. Per le famiglie sfavorevoli. Il sindaco Giovanni Battista Mestriner ha inviato una lettera alle 63 famiglie di via Guizza Alta per convocarli oggi alle 20.30 in sala Gatto per spiegare la situazione.
Gli edifici sono sorti su dei terreni di tre privati: due si misero assieme per fare ricorso contro le indennità (10 mila lire al metro quadrato) ritenute non adeguate, uno lasciò perdere e trovò un accordo con il Comune. Si andò avanti a colpi di carte bollate, finché quattro anni arrivò la prima botta con la vittoria di uno dei due ricorrenti: oltre un milione di euro, poi limato a 900 mila euro. Nei giorni scorsi è giunta la seconda, con sentenza a favore dell’altro privato, per 1,3 milioni di euro. Non è escluso che il Comune faccia ricorso in Cassazione. Poiché aveva anticipato la prima somma, ora dovrà pagare pure questa ma, come prevede la legge, si dovrà rivalere sugli assegnatari. E lo stesso farà per via Ravagnan a Gardigiano. «Cercheremo di trovare un accordo con gli assegnatari che hanno l’obbligo di pagare», spiega Mestriner, «anche se la gestione del problema è stata fatta dal Comune in quegli anni. Siamo preoccupati perché dovremmo chiedere soldi in un momento di crisi economica e siamo stati costretti a esporci per oltre 3 milioni di euro, che causano grossi problemi di spesa. Stanno emergendo tutte le contraddizioni e la poca serietà che lo Stato molte volte ha verso i cittadini».
Alessandro Ragazzo
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