Case lungo il Lusenzo Monsignor Tessarollo in difesa delle famiglie

Il vescovo: «Le valutazioni del Demanio sgomentano Il procedimento venga fermato e Zaia batta un colpo»



I residenti di riva Lusenzo, sui quali incombe la richiesta del demanio di pagamenti folli per terreni e abitazioni secondo lo Stato mai regolarizzati, incassano anche la solidarietà del vescovo di Chioggia.

Ieri mattina, una delegazione delle oltre duecento famiglie interessate dai provvedimenti, ha infatti incontrato monsignor Adriano Tessarollo, il prelato a capo della diocesi di Chioggia, per illustrare nei dettagli il problema e quindi avere una spalla in più su cui far forza in questa lotta contro il letto che rischia di mettere sul lastrico parecchie persone.

«Il Vescovo», dicono i residenti di riva Lusenzo, «ci ha assicurato che si muoverà, anche se non ci ha detto come. Di sicuro ha preso posizione e farà sicuramente i suoi passi».

E in effetti monsignor Tessarollo non ha tardato a farsi sentire, pubblicando apertamente il suo pensiero a sostegno di queste famiglie in difficoltà che stanno combattendo la loro battaglia su più fronti, in particolare tentando di coinvolgere la politica che, tra l’altro, aveva già varato un decreto legge bipartisan con la richiesta di un iter camerale rapido, senza discussione, giusto per risolvere una volta per tutta un paradosso tutto italiano.

«Desta perplessità – dice il Vescovo – per non dire sgomento la superficialità e l’incoscienza di chi, a nome del Demanio, fa valutazioni economiche insensate, stabilisce sanzioni, andando indietro di un secolo su casette dove vivono anziani chiusi in tuguri per i quali questi geni dell’economia spediscono cartelle da migliaia di euro, oltre ad aggiungere canoni d’affitto notevolmente più alti rispetto alla realtà, su case modeste costruite a loro spese e nelle quali chi manda queste cartelle non ci starebbe nemmeno un’ora. Ci dicano chi sono questi funzionari che hanno firmato le cartelle, chi era il direttore che ha avvallato queste valutazioni di tecnici insensati e disumani. L’attuale direttore del Demanio deve avere il coraggio di fermare questo procedimento prima che accada il peggio. Magari, sapendolo persona concreta, il presidente della Regione, Luca Zaia, qualche colpo potrebbe batterlo». —



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