Casanova torna sul Canal Grande per il primo film di Amazon.com
VENEZIA. L’attore Diego Luna nel ruolo dell’avventuriero La regia è di Jean Pierre Jeunet (Amélie)
Jeff Bezos, fondatore di Amazon.com che ora punta ad un ruolo di primo piano nel mercato dei film e proprietario del Washington Post, è sbarcato a Venezia con il progetto di una fiction dedicata a Casanova, affidata a Stu Zicherman (The Tudors, Marco Polo) e a Ben Silverman (The Office, Ugly Betty).
Ieri sono iniziate le riprese in Canal Grande, a San Marco e in altri rii. I nomi sono di primo piano: per la regia c'è Jean Pierre Jeunet (Delicatessen, Il favoloso mondo di Amélie), il protagonista sarà invece l'attore messicano Diego Luna che a Venezia nel 2001 ha vinto il premio Marcello Mastroianni per Y tu mamá también. Per l’organizzazione conta sulla produzione di Mestiere Cinema, oltre che su un cast reclutato in laguna e su maestranze locali per tutta la parte logistica. Poi le riprese si sposteranno in Francia e in Ungheria.
Soprattutto chi è andato in barca ha dovuto sopportare dei disagi ieri, infatti i vigili urbani hanno chiuso il traffico acqueo in Canal Grande tra il ponte dell’Accademia e Santa Maria del Giglio dalle 6 alle 10, in Rio della Canonica fino alle 9, in rio di San Zandegolà fino alle 11, quindi dalle 14 alle 17 in rio del Fontego dei Tedeschi, di San Lio e della Fava, mentre fino alle 18 in rio San Giovanni Laterano. Domani per l’intera giornata, dalle 10 alle 18, traffico bloccato in rio di San Francesco della Vigna.
«Abbiamo cominciato a lavorarci un mese fa quando sono stati fatti i primi sopralluoghi», racconta Enrico Ballarin di Mestiere Cinema. «La storia si sviluppa a partire dalla fuga dai Piombi di Casanova, e quindi principalmente in Francia, ma c'è una parte da girare a Venezia e per noi si è presentata questa buona opportunità di cominciare a lavorare anche con Amazon che nella produzione di serie tv ha intenzione di investire grosse cifre». Da una parte c'è chi ha capitali da spendere - come nel caso di Amazon, che ha piattaforme da riempire di contenuti - e c'è l'Italia che per effetto delle disposizioni sul tax credit attira grandi produzioni in numero maggiore rispetto al recente passato. «Il costo della manodopera resta comunque alto rispetto ad altri Paesi, ma con gli incentivi fiscali siamo decisamente più competitivi», prosegue Ballarin, «anche perché le produzioni estere restano i nostri clienti principali. C'è una ripresa buona, cioè non legata a fenomeni speculativi. I film italiani? Anche loro beneficiano del tax credit, ma i budget sono bassi».
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