«Casa sigillata ma con i cadaveri dentro»

Pd e opposizione all’attacco dopo il ritrovamento dei corpi dei fratelli Gallina morti da mesi nell’appartamento Ater
Di Alessandro Abbadir

MIRA. «Ma come si fa a sigillare un appartamento con due cadaveri all’interno? Quello che ha combinato questa amministrazione è inammissibile. Se si decide di mettere un sigillo agli appartamenti di proprietà pubblica almeno si verifichi chi si trova all’interno».

Questa la reazione del segretario del Pd Albino Pesce e del capogruppo dei Democratici in consiglio Francesco Sacco dopo la tragica scoperta dei cadaveri dei fratelli Emanuele e Mauro Gallina di 43 e 41 anni nel loro appartamento al civico 10 di via Borromini, sigillato due settimana prima dal Comune. I due fratelli erano morti da almeno tre mesi.

L’assessore si Servizi Sociali, Francesca Spolaor, aveva spiegato che a metà aprile i vigili urbani erano tornati a bussare al’appartamento e non ricevendo risposta l’avevano sigillato. Per i fratelli Gallina la situazione è precipitata nel 2012 quando è morta l’anziana madre, la cui pensione era l’unica fonte di reddito per tutta la famiglia. Si erano rivolti al Comune per avere un contributo per l’affitto nell’ottobre 2012, dopodiché non hanno più telefonato in municipio. Il Comune li ha però cercati più volte per sollecitarli a presentare la dichiarazione dei redditi, fondamentale per la determinazione del canone d’affitto. Ad ottobre dell’anno scorso, l’ultima visita dei vigili che hanno riscontrato una situazione pesante. Poi tanti tentativi andati a vuoto fino ai sigilli dell’appartamento ad aprile.

Furiosi i comitati cittadini. Pronti a presentare un esposto denuncia alla magistratura. «Quello che è successo», spiegano Guerrino Manente e Loris Ceolin per i comitati, «è assurdo. Ma i vigili non hanno sentito l’odore nauseabondo ad aprile quando sono andati a mettere i sigilli? E forse non era il caso di forzare la porta di casa prima di apporli cambiando la serratura visto che i due erano di fatto morosi da anni? Si sarebbe scoperto che erano morti da tempo. Pensiamo ad un esposto in Procura perché non si sono valutare le conseguenze igienico sanitarie della situazione».

Sulla vicenda interviene anche il consigliere di Forza Italia Paolo Lucarda che tra l’altro come operatore funebre incaricato dalla Questura si è occupato del recupero dei corpi. «Bisogna capire», spiega Lucarda, «come mai nemmeno i vicini di casa si siano accorti di quello che è successo. L’odore che c’era in casa una volta entrati era terribile. Possibile che nessuno in queste settimane l’abbia sentito?». Commenti anche sul sito della Nuova. In tanti fra i nostri lettori chiedono più attenzione da parte dei servizi sociali a casi di disagio così eclatanti ed evidenti. I due fratelli li ricordano anche i titolari della pizzeria Macedonia in via delle Porte dove qualche volta si recavano: «Che tristezza ,erano proprio dei bravi ragazzi». Poi un ricordo di un lettore, Giuliano Vesco «Quando ero piccolo e abitavo a Mira andavo a prendere il pane da Emanuele, che era tifoso del Milan. Voleva che cambiassi squadra....mi spiace un sacco per quello che è successo. Riposate in pace».

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