Casa Russolo, guerra legale per un quadro

Portogruaro. Giorgio Fagotto rivendica i suoi meriti per il dipinto “Un grande parco con pini”
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - FAGOTTO GIORGIO SCOPRE OPERA DI RUSSOLO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - FAGOTTO GIORGIO SCOPRE OPERA DI RUSSOLO

PORTOGRUARO. Spunta una diatriba legale dopo l’inaugurazione di Casa Russolo. Il commercialista e incisore Giorgio Fagotto vuole rivendicare dal punto di vista legale i suoi meriti su un dipinto ospitato nella struttura appena inaugurata, e si è rivolto agli avvocati Gianluca Liut e Ilaria Giraldo. “Un grande parco con pini” del 1937 fu trovato per caso nel 2006 proprio da Fagotto, che a proprie spese verificò nei mesi successivi l’autenticità: era proprio di Russolo. Fagotto vuole che gli vengano attribuiti quelli che definisce “giusti meriti”, che non gli sarebbero stati riconosciuti.

Il critico d’arte Boris Brollo, che ha lavorato a stretto contatto con l’amministrazione comunale per allestire Casa Russolo, liquida così le rivendicazioni di Fagotto. «Non so cosa di cosa parli Fagotto. A lui non ho nulla da dire. Se gli sono state rivolte delle promesse» dice il critico, «si rivolga direttamente a chi gliele ha fatte». In città è molto nota la rivalità tra i due artisti. A Giorgio Fagotto, 12 anni fa, fu richiesto di visionare un dipinto che una famiglia del Portogruarese aveva ritrovato in soffitta. Aveva intuito da subito che nei tratti dell’opera era riconoscibile la mano di uno dei firmatari del Manifesto tecnico della pittura futurista del 1910, il portogruarese Luigi Carlo Filippo Russolo, nato nel 1885, che fu, oltre che pittore, musicista, inventore, scrittore.

È stato Fagotto, a proprie spese, a richiedere l’espertizzazione dell’opera, al professor Franco Tagliapietra, docente di storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Venezia, e alla dottoressa Anna Gasparotto, pronipote del Russolo; i quali attestarono l’autenticità del dipinto, così retrodatando di quasi cinque anni la fine del periodo artistico futurista e l’inizio del ciclo denominato classico-moderno del Russolo.

«Ho dato mandato ai miei legali, gli avvocati Gianluca Liut e Ilaria Giraldo, di valutare l’eventuale lesione dei miei diritti nell’essere stati ufficialmente omessi, da parte dei presentatori dell’opera, il mio nome e il mio impegno quale scopritore del dipinto del Russolo “Un grande parco e pini”», ha dichiarato Giorgio Fagotto, «senza il mio intuito artistico e il mio contributo culturale, avendo io all’epoca della scoperta organizzato la prima esposizione alla Galleria Ai Molini di Portogruaro, durata tre mesi, oggi la città e il mondo non conoscerebbero un dipinto di Luigi Russolo di eccezionale rilevanza».

Rosario Padovano

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