Casa non finita ma già abitata, imbarazzo in municipio
CAVARZERE. Ci sono auto in sosta, a varie ore, davanti al cancello, panni stesi ad asciugare in cortile, luci accese di sera.
Per qualsiasi abitazione, una situazione più che normale, ma per una villetta, nella lottizzazione Spalato Est, via Dante Badiale (l’ultima della toponomastica cittadina) è una situazione che sta facendo fibrillare il palazzo, con l’arrivo di esposti, interrogazioni in consiglio comunale e segnalazioni sui social network. Come mai? Perché quella casa è (o sarebbe) l’unica della lottizzazione ad essere abitata, ma la lottizzazione non è ancora finita: è un cantiere aperto, con macchine operatrici, materiali di costruzione, marciapiedi non ultimati, cavi che spuntano da terra.
La convenzione tra la ditta costruttrice e il comune prevede che l’agibilità alle singole abitazioni possa essere rilasciata solo dopo la presentazione, da parte del direttore dei lavori, del certificato di regolare esecuzione delle opere. Ma se le opere non sono completate, l’agibilità non può essere concessa e dentro la casa non ci dovrebbe abitare nessuno. Invece ci abita un carabiniere, con la famiglia.
Tutto ufficioso, forse un po’ distorto, ma tutto di dominio pubblico, tanto che la consigliera Marzia Tasso ha presentato un’interrogazione per chidere se «risponde alla realtà» la situazione appena descritta.
«Ho visto l’interrogazione» risponde il sindaco Henri Tommasi «ma gli indizi descritti non mi sembrano determinanti: le macchine possono starci semplicemente perché i proprietari vanno a vedere la casa, le luci possono essere accese contro i ladri. Comunque manderò i vigili a verificare». Cosa che non è ancora stata fatta, però, visto che il comandante della polizia locale, Salvatore Salomone, dice «Verificare l’agibilità tocca all’Ufficio tecnico. Io non ho ancora ricevuto disposizioni in merito».
E tuttavia qualcosa si sta muovendo, visto che i proprietari hanno richiesto anche l’attribuzione di un numero civico, ma non ancora della residenza.
Di certo, senza agibilità, non possono arrivare neppure i servizi (acqua, luce, gas) e il cavo elettrico che corre, a livello terra, tra la villetta e un’altra abitazione in costruzione, sembra indicare una soluzione “alternativa”.
Ma non tutti sono così critici. Qualcuno che conosce gli abitanti della casa commenta: «Avevano lo sfratto e due figli piccoli. Devono dormire sotto un ponte?».
Diego Degan
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