Casa e negozio visitati dai ladri
Vittima una parrucchiera: «Ho paura, compro una pistola»

Il negozio gestito da Barbara Favaretto di via Passo San Boldo a Favaro visitato dagli stessi ladri penetrati in casa Hanno portato via bigiotteria
Svaligiata la casa e aperto il negozio, tutto in una notte. È accaduto domenica, la stessa sera in cui sono stati rapinati la farmacista di Favaro e il pasticcere di Marcon. I ladri sono piombati in via Osoppo, laterale di via Ca' Solaro, una zona di casette singole e villette, e hanno messo sotto sopra l'abitazione di una parrucchiera per fuggire, forse dalla finestra, sorpresi dalla padrona.
Non contenti si sono recati al salone «Barbara» di via Passo San Boldo, sempre a Favaro, dove hanno rotto la vetrata antisfondamento per cercare di introdursi all'interno, facendo danni e rubando bigiotteria. «Stavo tornando a casa - racconta Barbara Favaretto, 47 anni, titolare del salone - Era mezzanotte e 45. Non ero uscita con la mia auto e alcuni amici mi avevano accompagnato a casa. Quando ho aperto la porta dal garage ho visto tutto per terra: coperte, valigie. Credevo fosse successo qualche cosa, non ho pensato subito ai ladri. Poi ho visto il bagagliaio dell'auto aperto e la roba che c'era all'interno a terra; le chiavi della Golf nuova sopra il tettuccio: a quel punto ho capito». Presa dal panico, la donna, che vive sola, è uscita in strada ed è scappata, nonostante fosse buio e attorno non ci fosse nessuno. Poi ha contattato la polizia. «Credo che l'intento fosse quello di fuggire con la mia auto». In casa un disastro. «Sicuramente erano dei professionisti: hanno svitato la cappa del camino, il battiscopa, tagliato i divani per cercare denaro». Hanno rubato tutti i gioielli, le borse di Vuitton, le valigie, due orologi di valore, un personal computer, un navigatore satellitare da mille euro, un lettore dvd portatile, vestiti firmati. «Adesso che hanno visto le garanzie dei gioielli che non hanno trovato e soltanto vestiti da donna - prosegue - avranno capito che vivo sola: la paura è che tornino. Fuggendo mi sono salvata, ma forse mi stavano controllando da giorni. Adesso dormo dai miei, ma quanto posso stare?». La donna ha fatto disinfettare l'abitazione, ma prima o poi dovrà tornarci: «Farò il porto d'armi e mi prenderò una pistola per difendermi». Un mese fa qualcuno aveva cercato di entrare anche nel locale vicino, Il Caffè Concerto, ma aveva fatto tanto rumore da svegliare il titolare che, con il figlio, gli era corso dietro in auto dopo aver avvertito i carabinieri. Qualche giorno fa, sempre in via Passo San Boldo, sono state aperte tre auto. «I furti di domenica sono strettamente correlati - sbotta il consigliere comunale Renato Boraso, di casa al salone Barbara - I ladri hanno preso di mira tre commercianti di domenica sera perché pensavano di trovare il bottino dell'attività: conoscono il territorio e gli spostamenti delle persone. Invito tutti i cittadini che hanno visto qualche cosa ad andare a riferire ai carabinieri di Favaro. La Municipalità è assente, è brava solo a dire sì alle telecamere per le Ztl camion, mentre se avesse installato una telecamera in piazza forse avrebbe ripreso i rapinatori della farmacista. Radunerò persone di buona volontà: è tempo che organizziamo ronde notturne, la chiamerò Associazione a tutela delle famiglie».
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