Casa di riposo all’ex Turati a Sottomarina, la giunta dà l’okay al progetto

Operazione da oltre 9 milioni di euro per riqualificare la colonia abbandonata. Sarà realizzata una Rsa convenzionata. Ferro: «Così più servizi sanitari»

SOTTOMARINA. Semaforo verde per la nuova casa di riposo nell’ex colonia Turati. La giunta ha approvato la proposta della ditta di Padova, Altinia srl, che prevede una ristrutturazione e un ampliamento dello stabile comunale, acquisito, restaurato e mai utilizzato.

Un’operazione da nove milioni di euro che risponde a un duplice obiettivo: riqualificare uno dei tanti edifici pubblici in degrado e aumentare la disponibilità di posti letto per l’assistenza residenziale sanitaria agli anziani, oggi insufficiente. Lo stabile sarà affidato in concessione al privato per 35 anni. La ditta padovana aveva presentato il progetto a fine aprile scorso, dopo un’analisi di mercato e uno studio di fattibilità.

Un project financing con un investimento da 9.046.943 euro che comprendeva progettazione e esecuzione dei lavori di ristrutturazione, con la realizzazione di una nuova ala; riqualificazione energetica e adeguamento sismico; fornitura di apparecchiature; manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile. Il progetto è stato accolto, ma la giunta ha chiesto alcune integrazioni indispensabili per procedere.

«Abbiamo valutato positivamente la proposta», spiega il sindaco Alessandro Ferro, «è un progetto valido, che va perfezionato, ma che in linea generale fa fronte a più esigenze della collettività: da una parte l'importante recupero di una cattedrale nel deserto, abbandonata in pieno Lungomare da più di dieci anni; dall'altra la risposta a una domanda sanitaria esistente di ospitalità per anziani e i servizi collegati, convenzionati con la Regione».

La ditta aveva specificato già ne mesi scorsi che non si tratta di una casa di riposo “di lusso”, come qualcuno aveva insinuato, ma di una rsa convenzionata, con rette del tutto simili alle realtà già esistenti.

«L’ex colonia Turati è stata inserita per alcuni anni nel Piano delle alienazioni», precisa il vicesindaco Marco Veronese, «ed è stata anche inclusa, senza esito, nei programmi specifici del ministero dell’Economia per la vendita anche su mercati esteri con appositi strumenti informatici, nonché fiere internazionali. Non avendo ricevuto significative proposte d’acquisto, abbiamo ritenuto d'interesse pubblico mantenere la Turati nel patrimonio comunale, cercando strade alternative alla vendita per la valorizzazione del bene. Analizzata e valutata con gli uffici la fattibilità di questa proposta, come previsto dalla legge, abbiamo chiesto al proponente di integrare il progetto con alcuni interventi per aumentare il beneficio pubblico per l'amministrazione e la città, come, a esempio, quello di compensare gli spazi oggi disponibili come garage e magazzino al mercatino di San Felice e quelli a verde del limitrofo giardino pubblico, a beneficio dei cittadini». —



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