Casa di prostituzione scoperta a Marghera

Irruzione della polizia locale dopo l'arrivo di tre clienti assieme a due donne. Una denuncia
MARGHERA. Nel tardo pomeriggio di venerdì 20 la polizia locale ha scoperto una casa di prosituzione a Marghera. Al termine di un’attività d'indagine iniziata nel mese di agosto, agenti del nucleo operativo del servizio sicurezza urbana hanno posto sotto sequestro preventivo un immobile al piano terra di un palazzo a pochi passi da via Fratelli Bandiera.
 
È stato infatti accertato che il luogo veniva adibito esclusivamente a casa di prostituzione da parte di cittadini di nazionalità cinese che sfruttavano donne senza documenti.
 
Le prime segnalazioni sono arrivate alla polizia locale da parte della cittadinanza, infastidita e preoccupata dal quel continuo via vai, anche in orario serale-notturno, di uomini che arrivavano davanti a quelli che in passato erano due negozi, e venivano poi fatti accomodare all'interno da giovani donne di nazionalità cinese in abiti succinti.
 
Come spesso accade in questi casi  le ragazze erano poi state spostate e l'attività si era interrotta.
Dopo una serie di appostamenti gli agenti del nucleo operativo hanno accertato lo svolgimento di attività di prostituzione da parte di persone che non avevano la titolarità dei luoghi in cui si svolgevano. I contatti tra clienti e prostitute avvenivano tramite numeri di cellulare pubblicizzati si internet.
 
Qualche giorno fa le informazioni raccolte dalla polizia locale hanno rivelato una ripresa delle attività e gli agenti hanno deciso di intervenire. Nel pomeriggio di venerdì le due giovani donne presenti all'interno del bilocale, hanno ricevuto tre clienti in rapida successione. Immediata l'irruzione della polizia locale, che ha proceduto, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, al sequestro preventivo dell'immobile.
 
Le due donne, trentacinquenni, non avevano documenti di riconoscimento e non erano in possesso delle chiavi di casa, in modo da non potersi allontanare contemporaneamente, e rendere quindi il servizio sempre fruibile all'utenza. Un cittadino cinese è stato deferito all'autorità giudiziaria. 
 
Dall'agenda dei cellulari ora la polizia locale potrà risalire alla lista dei clienti che potranno essere chiamati a testimoniare.
 

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