Carte Postepay clonate il rimborso è una realtà
Carte clonate, il rimborso non è impossibile. Lo testimonia l’associazione consumatori Adico di Mestre che, in collaborazoine con Poste Italiane, ha aiutato un gruppo di cittadini veneziani ad ottenere un rimborso. Il valore degli importi sottratti a 36 cittadini veneziani che si sono rivolti all’associazione è di quasi 32.500 euro. Coinvolti sono clienti di Poste Italiane che si sono ritrovati con la carta Postepay clonata nel corso del 2014.
Somme rubate dopo la clonazione della carta, avvenuta o direttamente allo sportello, con tecniche di vario tipo, o durante pagamenti via internet. Su clonazioni per un valore di 32.438 euro con somme rubate che vanno dai 130 ai 3.500 euro e una media di oltre 900 euro a persona, grazie alla collaborazione fra l’Adico e i responsabili territoriali di Poste Italiane, sono stati rimborsati per 24 cittadini truffati 22.109 euro. Questi hanno ricevuto il corrispondente dell’intera somma sottratta. Restano in attesa di risposta ( i casi sono più recenti) altri 10.329 euro relativi a 12 soci Adico. L’associazione calcola almeno un centinaio di casi di clonazioni nel 2014 con un successo del 100% in relazione alle situazioni già affrontate con le Poste.
I casi più frequenti di clonazione, dicono dall’associazione, riguardano siti come Snai.it, dove si effettuano scommesse. Adico ha evidenziato un boom di tilizzi fraudolenti delle credenziali delle carte sui siti web di scommesse e ha dunque chiesto alle Autorità competenti una verifica delle attività di Snai e degli altri soggetti che operano nel settore delle scommesse online suggerendo la denuncia alla Polizia postale. «All’ origine del problema c’è il fatto che questi portali consentono il pagamento delle scommesse con carte che hanno un’intestazione diversa dal titolare del profilo utente del sito», ricorda il presidente di Adico, Carlo Garofolini, «se ciò non fosse possibile, si complicherebbe di molto la vita ai delinquenti che sfruttano un’evidente problema di protezione dei dati personali dei clienti di Poste Italiane. La collaborazione con le Poste su questo fronte è collaudata», prosegue Garofolini, «Ormai il rimborso è garantito. L’unico aspetto sul quale l’azienda deve migliorare riguarda i tempi di restituzione che a volte risultano ancora troppo lunghi. Solo in pochissimi casi le Poste italiane hanno negato la restituzione delle somme, costringendo la nostra associazione a citare l’azienda davanti al Giudice di Pace con il risultato di ottenere il rimborso in via bonaria ancora prima dell’udienza».©RIPRODUZIONE RISERVATA
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