Carte di credito clonate, nuovi guai per Vincenzo Pipino
VENEZIA. Ancora guai per il pregiudicato veneziano Vincenzo Pipino. Questa volta è la procura di Gorizia ad accusarlo. Pipino, 70 anni, col vezzo di farsi chiamare “ladro gentiluomo”, secondo gli investigatori era a capo di un gruppo composto da una ventina di persone che tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia rubava carte di credito a turisti, ne acquisiva i codici magnetici e poi provvedeva a spendere in oggetti di lusso e non solo. La Squadra mobile di Gorizia ha accertato che dall'estate ad oggi sono stati spesi centinaia di migliaia di euro. Gli indagati sono all’incirca un centinaio.
Le indagini della Squadra mobile, diretta da Claudio Culot, sono iniziate dopo la denuncia di un commerciante. Gli agenti hanno individuato le due persone che avevano tentato un acquisto di valore con una carta di credito risultata falsa. I due erano inseriti in una organizzazione articolata in un gruppo di vertice composto da 5 persone - tra le quali Pipino - sottoposte all'obbligo di firma - che acquisiva i codici magnetici da più persone, tutte indagate. Le accuse sono di uso fraudolento di carta di credito. Le vittime sono soprattutto turisti - specie statunitensi - che giungevano in vacanza in Veneto. La banda agiva sull'asse Venezia-Gorizia. Il gruppo dedito allo shopping operava tra Italia e Slovenia, utilizzando il denaro in negozi, centri commerciali, distributori di carburante per migliaia di transazioni attraverso le quali sono stati acquistati cellulari, pc, costose stufe, capi abbigliamento griffati. Sono state compiute 27 perquisizioni dalla Mobile di Gorizia, Venezia, Treviso e Pordenone, rinvenendo carte di credito false, skimmer, documenti vari, iPhone. Le ultime pesanti condanne per Pipino riguardano il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia