Carte di credito clonate Mazzucato in carcere

Per il giudecchino, l’Arsenio Lupin del settore, è il terzo arresto in tre anni Alla ferramenta Battistin di Campo Santi Apostoli fatti acquisti per 1.276 euro
Di Giorgio Cecchetti

VENEZIA. Non c’è anno che passi, ormai, senza che l’Arsenio Lupin delle carte di credito (questo è diventato il suo soprannome) non finisca in manette. Le ultime volte era accaduto nell’ottobre di tre anni fa, quindi nel febbraio successivo e ora di nuovo.

Due giorni fa, gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato il giudecchino Sandro Mazzucato (37 anni) assieme a un amico, pure lui della Giudecca, Fabio Agostini (32 anni). Quest’ultimo avrebbe utilizzato tre carte di credito clonate, passategli da Mazzucato, e avrebbe fatto acquisti per 1.276 euro alla ferramenta «Battistin» in campo Santi Apostoli. I due, che ieri sono stati interrogati dal giudice Andrea Comez, hanno comperato un levigatore, un seghetto, una stuoia di lynoleum e altro materiale, pagando con le carte fasulle.

Il magistrato ha convalidato gli arresti e ha rimandato Mazzucato nel carcere di Santa Maria Maggiore, mentre Agostini rimane agli arresti domiciliari. I due avrebbero fatto gli acquisti in tre momenti diversi dello stesso giorno, lo scorso 19 luglio, quando il titolare del negozio è stato avvertito dalla banca che i clienti segnalavano di non aver mai acquistato merce dal ferramenta. Sono scattate le indagini delle forze dell’ordine che, probabilmente, già tenevano d’occhio Mazzucato, il quale è diventato un affezionato cliente degli uffici giudiziari, mentre per Agostini è la prima volta.

Aveva varcato la soglia di Ca' Noghera mostrando la carta d'identità di Massimo Achilli, commerciante nato a Treviso, ma residente a Roma. All'ufficio cassa aveva acquistato un titolo di gioco elettronico del valore di 1.100 euro; un ticket il cui importo va via via scalando mano a mano che si gioca. Aveva ripetuto l'operazione giocando importi minimi; quindi chiedeva il controvalore in contanti. In precedenza aveva assunto le vesti di Claudio Renier, nato a Verona 38 anni fa e lì residente, ma anche di Francesco Costantini, nato a Verona e residente in via del Corso a Roma.

Con queste identità fasulle l'uomo si era presentato a Ca' Noghera tre volte e a Ca' Vendramin Calergi due nel settembre precedente. Dopo tre mesi di carcere era tornato in libertà, ma un mese e mezzo dopo lo avevano arrestato appena fuori dal Leroy Merlin di Marghera, il centro commerciale dei fai da te e del bricolage.

Con lui era finito in manette il 35enne giudecchino Moreno Garato: l'accusa era quella di aver utilizzato due carte di credito fasulle per acquistare bastoni per le tende, pomelli e altro, per un valore di 840 euro. Il sospetto degli inquirenti è che Mazzucato abbia uno skimmer, una macchina che permette di fabbricare le carte.

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