Carte di credito clonate Mazzucato in carcere

VENEZIA. Non c’è anno che passi, ormai, senza che l’Arsenio Lupin delle carte di credito (questo è diventato il suo soprannome) non finisca in manette. Le ultime volte era accaduto nell’ottobre di tre anni fa, quindi nel febbraio successivo e ora di nuovo.
Due giorni fa, gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato il giudecchino Sandro Mazzucato (37 anni) assieme a un amico, pure lui della Giudecca, Fabio Agostini (32 anni). Quest’ultimo avrebbe utilizzato tre carte di credito clonate, passategli da Mazzucato, e avrebbe fatto acquisti per 1.276 euro alla ferramenta «Battistin» in campo Santi Apostoli. I due, che ieri sono stati interrogati dal giudice Andrea Comez, hanno comperato un levigatore, un seghetto, una stuoia di lynoleum e altro materiale, pagando con le carte fasulle.
Il magistrato ha convalidato gli arresti e ha rimandato Mazzucato nel carcere di Santa Maria Maggiore, mentre Agostini rimane agli arresti domiciliari. I due avrebbero fatto gli acquisti in tre momenti diversi dello stesso giorno, lo scorso 19 luglio, quando il titolare del negozio è stato avvertito dalla banca che i clienti segnalavano di non aver mai acquistato merce dal ferramenta. Sono scattate le indagini delle forze dell’ordine che, probabilmente, già tenevano d’occhio Mazzucato, il quale è diventato un affezionato cliente degli uffici giudiziari, mentre per Agostini è la prima volta.
Aveva varcato la soglia di Ca' Noghera mostrando la carta d'identità di Massimo Achilli, commerciante nato a Treviso, ma residente a Roma. All'ufficio cassa aveva acquistato un titolo di gioco elettronico del valore di 1.100 euro; un ticket il cui importo va via via scalando mano a mano che si gioca. Aveva ripetuto l'operazione giocando importi minimi; quindi chiedeva il controvalore in contanti. In precedenza aveva assunto le vesti di Claudio Renier, nato a Verona 38 anni fa e lì residente, ma anche di Francesco Costantini, nato a Verona e residente in via del Corso a Roma.
Con queste identità fasulle l'uomo si era presentato a Ca' Noghera tre volte e a Ca' Vendramin Calergi due nel settembre precedente. Dopo tre mesi di carcere era tornato in libertà, ma un mese e mezzo dopo lo avevano arrestato appena fuori dal Leroy Merlin di Marghera, il centro commerciale dei fai da te e del bricolage.
Con lui era finito in manette il 35enne giudecchino Moreno Garato: l'accusa era quella di aver utilizzato due carte di credito fasulle per acquistare bastoni per le tende, pomelli e altro, per un valore di 840 euro. Il sospetto degli inquirenti è che Mazzucato abbia uno skimmer, una macchina che permette di fabbricare le carte.
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