Carta d'identità, patente e passaporto col velo islamico?
La legge dice "sì" , perplessità e dubbi all'Anagrafe, che poi si adegua. E c'è chi fa l'esame di guida col velo: "Purché non limiti la vista da parte della guidatrice". Come orientarsi fra usi e costumi che cambiano.
MESTRE. «Nuove» religioni in città, nuove abitudini. L'impatto del cambiamento investe Mestre e Venezia a diversi livelli. Uno di questi riguarda senz'altro la burocrazia, con problemi di adattamento _ dall'una e dall'altra parte _ che ogni giorno vengono segnalati.
Carta d'identità. Sono due le segnalazioni di problemi nel comune di Venezia, per ottenere o rinnovare la carta d'identità per una donna velata, concluse positivamente in entrambi i casi, ma solo dopo mille difficoltà. Il problema è nato, a quanto sembra, da una scarsa precisione della legislatura. «Per avere la carta d'identità con il velo - testimonia una signora di Chirignago che preferisce restare anonima - ho dovuto litigare a lungo, nonostante la possibilità sia prevista dalla legge. Mi risulta che il mio non sia un caso unico, e che addirittura sia stato chiesto a una signora un certificato che dimostrasse la fede islamica come condizione per la foto con il velo». Alle parole della signora, si associa anche Daniela: «Mia cugina porta il velo e, quando si è recata in Comune per la carta d'identità, il funzionario si è rifiutato di rilasciarla. Noi ci siamo informati e, visto che la legge italiana non lo vieta, siamo tornati il giorno dopo pronti alla protesta. C'era un altro funzionario, che non ha fatto alcun problema». «In effetti - spiegano all'ufficio Anagrafe - la legge italiana dice che la foto deve essere fatta a volto scoperto, ma che per motivi religiosi si può indossare un copricapo, specificando pure gli esempi: velo e turbante. Noi cerchiamo di accontentare le persone e di rispettarle il più possibile, ma naturalmente chiediamo anche di avere rispetto per le persone agli sportelli che, magari, hanno dei dubbi e devono risolverli. Per ogni problema, facciamo presente che sul sito internet della polizia sono presenti vari esempi di cosa è possibile indossare e cosa no nelle foto ufficiali».
Passaporto. Discorso diverso, invece, se il problema riguarda il passaporto. «Certi paesi - spiegano all'Anagrafe - esigono che siano evidenti del tutto i tratti somatici caratterizzanti, e fra questi inseriscono sempre i capelli e, ad esempio per il visto negli Stati Uniti, anche le orecchie, che normalmente il velo lascia coperte. In questo caso, noi non possiamo che fare presente che ci potrebbero essere problemi al momento dell'ingresso nel Paese, e consigliare la foto più scoperta». «Il velo islamico - interviene Silvia Olivetti, islamica mestrina - così come prescritto dal Corano, prevede che il viso resti scoperto. Pertanto ciò che è obbligatorio per una islamica osservante è indossare un velo che copra il collo, i capelli, le orecchie e che sia possibilmente ampio abbastanza da coprire il seno. Per la legge italiana e per molti altri paesi questo tipo di velo è assolutamente legale».
Patente di guida. Dubbi e problemi arrivano anche per le islamiche che vogliano prendere la patente automobilistica. Se per i documenti si ricade nei casi già presi in considerazione, la disputa è sul poter effettuare l'esame di guida indossando il velo, visto che anche in questo caso sono arrivate testimonianze via internet (da Milano) su richieste di togliere il velo al volante. «Da noi - dicono da una autoscuola di via Miranese - c'è proprio in questi giorni una signora islamica che ha già frequentato, sostenuto l'esame scritto e farà la pratica con il velo, e non è affatto un problema, né per noi né per la sicurezza».
«Chiaramente - aggiungono da Marghera - il velo deve essere il più semplice possibile, per non intralciare la visibilità laterale della conducente. A volte però, lo dobbiamo riconoscere, è difficile farlo capire a chi si trova davanti una signora velata alla guida e talvolta agli stessi vigili».
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