Carriera da 80 milioni di dischi A Pino Donaggio il Premio Tenco

Il riconoscimento verrà consegnato al teatro Ariston a ottobre durante la prestiosa rassegna della canzone d’autore italiana 

IL PERSONAGGIO

Il Premio Tenco 2019 alla carriera è stato assegnato al grande cantautore e compositore di colonne sonore veneziano Pino Donaggio, che ha venduto oltre 80 milioni di copie di dischi in tutto il mondo con «Io che non vivo (senza te)». Con lui, sono stati premiati Gianna Nannini e Franco Fabbri. La quarantatreesima edizione della prestigiosa rassegna della canzone d’autore italiana si terrà il 17, 18 e 19 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo. Donaggio e la Nannini saranno premiati nella categoria cantautori, mentre Fabbri sarà premiato come operatore culturale. Inoltre, giovedì 17 ottobre, si terrà una serata interamente dedicata ai vincitori delle Targhe Tenco 2019. Protagonisti con con set inediti: Vinicio Capossela (disco assoluto), Daniele Silvestri (canzone singola), Enzo Gragnaniello (album in dialetto) Alessio Lega (interprete di canzoni), Fulminacci (opera prima) e un rappresentante di “Adoriza” (album collettivo a progetto). Ad anticipare le serate del Premio, mercoledì 16 mattina, ci sarà anche una masterclass su Fabrizio de André con artisti ed esperti.

Di Donaggio, nato a Burano nel 1941, scrivono i giurati del Tenco: «Trattando come sinfonia una canzonegiovane giovane, ha portato musica nella canzone italiana, quasi a dire: io che non vivo senza te. Da una casa in cima al mondo ha dato la scalata al cielo muto come se affermasse: il domani è nostro. Poi, il cane di stoffa e la ragazza col maglione hanno assistito alle sue affermazioni internazionali nelle vesti di autore di colonne sonore. Partito da Sanremo, torna in questa città con un meritatissimo premio alla carriera che ha il sapore di una memoria storica in grado di abbracciare Brian De Palma e le palme di corso Imperatrice».

Donaggio ha iniziato la sua carriera giovanissimo, come violinista classico. Suonò prima con i Solisti Veneti di Claudio Scimone e poi con i Solisti di Milano di Claudio Abbado. Poi, cominciò a scrivere canzoni e portò a Sanremo nel 1961 il capolavoro “Come sinfonia” che poi fu inciso da Mina. Dopo una serie di brani come “Il cane di stoffa”, “Villaggio sul fiume”, “Pera matura”, “Giovane giovane” e “La nostra casa in cima al mondo”, arrivò “Io che non vivo (senza te)”. Quest’ultima canzone fu presentata da Donaggio al Sanremo del 1965 ma raggiunse il successo internazionale nella versione di Dusty Springfield (“You Don’t Have to Say You Love Me”). Da quel momento il brano fu inciso da giganti della musica internazionale, compreso il re del rock ‘n’ roll Elvis Presley. Ha poi scritto colonne sonore molto importanti per registi del calibro di Brian De Palma (“Carrie, lo sguardo di Satana”), Dario Argento (“Trauma”) e Pupi Avati (“Festival”). Donaggio ha firmato le musiche anche di celebri serie tv come “Don Matteo”. —

Michele Bugliari

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia