Carrefour rompe il fronte, aperto a S. Stefano e Capodanno
PORTOGRUARO. Festività natalizie: Carrefour non chiude. L’ipermercato del centro commerciale Adriatico2 ha comunicato ieri ufficialmente che rimarrà aperto sia a Santo Stefano, il 26 dicembre, sia il primo dell’anno.
Una scelta non allineata quella della catena francese che apre un precedente. Primo perché i grandi colossi della distribuzione hanno trovato un accordo e rimarranno chiusi almeno in questi due giorni di festa. Secondo perché il centro commerciale e la galleria con i negozi all’interno hanno scelto di non aprire, a differenza dell’iper. C’è poi da segnalare che anche il Carrefour di Marcon, all’interno del Valecenter, che aveva manifestato la volontà di tenere aperto, adesso ha preso qualche giorno per decidere. Questo nonostante sia stato calorosamente invitato dall’assessore al Commercio di Venezia, Renato Boraso, e dallo stesso sindaco di Marcon, Andrea Follini, a tenere chiuso.
«L’apertura del 26 e dell'1 del Carrefour è a nostro avviso una scelta vergognosa», spiega Alessandro Visentin, segretario della Uiltucs, «sia perché l’iper sarà costretto a chiedere lavoratori a voucher alle agenzie interinali, visto che sostiene di non voler forzare i dipendenti in solidarietà, e sia perché dopo che tutti i grossi centri di Mestre e cintura hanno deciso di stare chiusi per non andare in rotta di collisione con il sindaco e l’amministrazione, questo atteggiamento apre delle possibili reazioni a catena, rischiando di spingere altri iper in questa direzione».
Visentin ha detto che la notizia ha lasciato tutti esterrefatti e che la Uiltucs ne parlerà con il sindaco per capire la sua posizione. «La legge Monti», prosegue, «consente ai centri di aprire, ma già due anni fa avevamo chiesto ai futuri sindaci di formulare un protocollo etico per ovviare a questi problemi. È evidente che Carrefour va avanti per la sua strada, Marcon non ha ancora sciolto le riserve e speriamo che non segua le orme di Portogruaro». Secondo il sindacalista, al di là che i dipendenti vadano o meno a lavorare, la decisione rischia di rimettere tutto in discussione». Le sigle sindacali unite hanno annunciato un’assemblea con i lavoratori e si sono dette disposte a protestare e manifestare fuori dal Centro.
Qualche giorno fa, il parroco di Dese don Enrico Torta, la leader delle commesse trevigiane Tiziana D’Andrea e il direttore della Sme di Marghera Girolamo Carrer, sono stati ricevuti in Regione dall’assessore allo Sviluppo economico Roberto Marcato. L’assessore si è detto contrario alle aperture non necessarie, come il 26 dicembre e il primo dell'anno, annunciando che a gennaio convocherà un tavolo etico per mettere dei paletti e creare un movimento d’opinione che arrivi fino a Roma e vada nella direzione di cambiare la legge Monti.
Marta Artico
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