Carrefour, dipendenti uniti «No all’apertura di S. Stefano»

I lavoratori di Marcon, all’interno del Valecenter, si sono trovati ieri. «Nessuno ci ha comunicato nulla ma sono arrivati i cartelloni che segnalano anche le serrande aperte a Capodanno. Presi in giro»
Dese: area AEV urbanizzata foto ok
Dese: area AEV urbanizzata foto ok

«I lavoratori del Carrefour di Marcon dicono “no” alle aperture festive». Assemblea infuocata quella dei lavoratori dell'ipermercato che si trova all'interno del centro commerciale Valecenter, che ieri si sono riuniti per discutere la situazione, l'incertezza sulle festività natalizie, l'atteggiamento della catena francese che non ha ancora comunicato se il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, e il primo gennaio, sarà aperta. L'intenzione, però, secondo i dipendenti, è orientata all'apertura. «Ieri», spiega un lavoratore, «è arrivato un corriere con i cartelloni che annunciano l'apertura, ma a noi ancora non dicono assolutamente nulla, il che è ridicolo visto che ci hanno già chiesto la disponibilità per le domeniche di lavoro fino a febbraio».

«I dipendenti», si legge in una nota dei lavoratori, «si sono riuniti per discutere di una presunta apertura di ulteriori due festività durante le quali il negozio non era mai stato aperto». Proseguono: «Dopo sei anni di ammortizzatori sociali come cassa integrazione e solidarietà, istituto del quale stanno ancora usufruendo, ci sentiamo ancora una volta presi in giro. I lavoratori hanno sempre sostenuto l'azienda, da molti anni hanno modificato le loro abitudini e la loro vita per mantenere il posto di lavoro. Non ci sembra corretto aprire il 26 dicembre e l'1 gennaio, perché non è necessario per l'incremento del fatturato e tantomeno per la fidelizzazione dei clienti. Ribadiamo la necessità di ritornare al rispetto del valore sociale che va oltre qualsiasi credo religioso».

Scrivono i lavoratori: «Auspichiamo che la scelta delle regioni di riaprire un tavolo etico con le organizzazioni di categoria e sindacali, possa riportare una regolamentazione che tiene conto delle esigenze umane ed aziendali, senza più ritrovarsi in balia di decisioni senza senso e dell'ultimo minuto, in un contesto nel quale la maggior parte dei lavoratori sono donne e madri di famiglia». Concludono: «Attendendo una dichiarazione ufficiale dell'azienda, il gruppo di lavoratori Carrefour augura a tutti i clienti Buona Natale e Buone Feste (in famiglia)».

Il ciclostilato, che è stato condiviso da Fisacat Cisl, Uiltucs Uil e Filcams Cgil, verrà appeso, in caso di apertura, all'entrata dell'ipermercato. Ieri è stato anche deciso che i dipendenti rimarranno a casa, la catena dovrà far conto su interinali. «Nel tavolo etico della Regione», commenta Alessandro Visentin segretario della Uiltucs, «bisogna parlare di un tetto di aperture, certo, di mettere dei paletti, ma anche di limitare le nuove concessioni, non è possibile che apra un nuovo Lando, le aziende sono in crisi perché c'è un cannibalismo esasperato, anche tra giganti del commercio. Cosa possiamo fare?».

Visentin non tralascia una critica verso la Regione: «Ha invitato al lancio del tavolo don Enrico Torta e Domenica No Grazie, ma non sono loro le controparti che firmano i contratti, che sono le categorie, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, sindacati etc, speriamo non sia Domenica No Grazie che detta le regole». (m.a.)

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