«Carrefour deve investire per superare questa crisi»

Marcon, preoccupazione dei dipendenti dopo il piano nazionale con 500 esuberi Sedici mesi di contratto di solidarietà poi basta. I sindacati: «Troppi ipermercati»
Di Alessandro Ragazzo
MARCON 27/05/2005 Centro Commerciale Valecenter sciopero dipendenti supermercato Carrefour (C) Bertolin Matteo richiesto da CHIARIN MARCON 27/05/2005 Centro Commerciale Valecenter sciopero dipendenti supermercato Carrefour
MARCON 27/05/2005 Centro Commerciale Valecenter sciopero dipendenti supermercato Carrefour (C) Bertolin Matteo richiesto da CHIARIN MARCON 27/05/2005 Centro Commerciale Valecenter sciopero dipendenti supermercato Carrefour

MARCON. È vero che in questo momento alla Carrefour di Marcon e Portogruaro è attivo il contratto di solidarietà biennale per molti lavoratori ma è altrettanto vero che i sindacati stanno seguendo gli sviluppi aziendali, dopo che nei giorni scorsi è stata aperta la procedura di mobilità per tutti gli ipermercati italiani del gruppo.

Infatti si parla di 500 lavoratori in esubero distribuiti nei 57 punti vendita e in Piemonte, ad esempio, due rischiano la chiusura, come a Trofarello (Torino) e Borgomanero (Novara) e un terzo nel Salernitano. E dentro al piano sull’intera penisola ci sono, appunto, anche i “veneziani”, anche se fino a maggio 2018 – l’intesa è stata firmata lo stesso mese del 2016 – saranno attivi gli ammortizzatori sociali.

«Ovvio ci sia preoccupazione», precisa Roberta Gatto di Cgil Filcams e punto di riferimento su Marcon, «perché abbiamo sì il contratto di solidarietà (in meno di 200 a Marcon esclusi i capireparto) e le uscite saranno volontarie ma tra un anno e mezzo finiremo gli ammortizzatori sociali e non sappiamo cosa accadrà. Ci sono degli esuberi pure qui. Va detto, comunque, che Carrefour ha sostenuto di voler investire su Marcon e, ovviamente, è positivo ma non possiamo essere tranquilli».

Dello stesso avviso il suo collega Boris Brichese, referente su Portogruaro. «Monitoriamo la vicenda» osserva «senza dimenticare come nell’ultimo quadriennio, tra Marcon e Portogruaro non ci sono state assunzioni ma, al contrario, sono stati persi del posti di lavoro nonostante le aperture domenicali e l’orario prolungato». Ed è proprio qui che il segretario provinciale della Cisl Fisascat punta il dito. «Mi pare evidente» sottolinea «che non abbiano portato a nuove assunzioni. Anzi, per dirla tutta, una sessantina sono rimasti a casa, anche se volontariamente, tra i 40 di Marcon e i 20 di Portogruaro».

Anche Luca Pavan, Cisl Fisascat a Marcon, guarda alla scadenza della primavera 2018. «Intanto abbiamo la solidarietà», dice «poi vedremo». Dunque le due sigle sindacali stanno guardando con attenzione questa riorganizzazione, mentre la Uil Uiultucs con Alessandro Visentin chiede un piano industriale e invita la politica a rivedere la questione ipermercati. «Non è più un modello vincente», aggiunge, «e se oggi rischia Carrefour, domani tocca a qualche altra azienda. Servono delle regole, non possiamo avere così tanta grande distribuzione, perché i clienti e il bacino sono questi. A Carrefour, invece, dico d’investire, d’innovarsi, perché solo così può restare sul mercato: non si guarda al futuro solo tagliando. A oggi, non sappiamo ancora quali saranno le strategie nella nostra provincia».

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