L’ex monastero di clausura di Carpenedo apre alla città: progetto di recupero condiviso

Il presidente della Carpinetum, Andrea Groppo, sul progetto di Rsa e studentato: «Ascolteremo chi desidera aiutarci»

Marta Artico
L’ex monastero di claudura di Carpenedo (FOTO PORCILE)
L’ex monastero di claudura di Carpenedo (FOTO PORCILE)

«Sarebbe bello che davvero il progetto di recupero del monastero delle Suore di Clausura Eremitane Scalze di Carpenedo venisse presentato alla cittadinanza durante un incontro pubblico, perché oltre ad essere meravigliosa questa operazione, il fatto di coinvolgere la città sarebbe davvero un gesto in controtendenza che si distingue da atteggiamenti passati in cui le scelte non sono state condivise con la comunità di Mestre. Noi ci mettiamo a disposizione».

Roberto Stevanato, presidente del Centro Studi Storici di Mestre, è entusiasta come tantissime associazioni e gruppi, della volontà della Fondazione di restituire alla città un luogo tanto importante.

«In quanto Centro studi storici lo abbiamo visto poco dopo la chiusura, già allora avevamo avanzato alla madre superiora il desiderio che fosse una struttura aperta alla città, proprio perché ci sono valenze storiche davvero importanti. Noi siamo disponibili a partecipare al dialogo per pensare un progetto condiviso e organizzare incontri per raccontare la valenza storica di questo luogo».

Ma non è l’unico, anche Andrea Sperandio, di Mestre Mia, ha espresso massima soddisfazione per l’operazione. «Nel limite dei confini che giustamente esistono, speriamo davvero sia un intervento che coinvolge la città».

Anche Avapo Mestre, che ha appena lanciato il progetto di realizzare una casa per malati oncologici, strizza l’occhio all’operazione sociale e solidale.

La fondazione Carpinetum

Il primo obiettivo che sta a cuore a Andrea Groppo, presidente della Fondazione Carpinetum, è che l’ex monastero torni vivo: «Vorrei che diventasse un luogo pieno di gente, frequentato, capace di catalizzare flussi di persone» spiega «una vera e propria piazza con moltissime attività: questo è il nostro principale impegno, studiarlo in modo che funzioni e che sia sempre frequentato».

Avete in mente una presentazione? «Certo, non appena le associazioni che partecipano al progetto ci daranno il via libera, abbiamo intenzione di organizzare una presentazione pubblica aperta alla cittadinanza».

Raccogliete suggerimenti? «Siamo disposti ad ascoltare chi vuol dare gambe alle idee, proporre interventi concreti con i propri mezzi, insomma, chi si rimbocca le maniche». L’idea di unire l’ex monastero con la porzione di città circostante, è parte del progetto. «Il parco davanti sarà di certo pubblico» prosegue Groppo. Non solo: «Vorremmo organizzare delle visite guidate all’interno, per farlo conoscere». E magari per raccogliere fondi.

La destinazione sociale

Rimane lo scopo sociale, evidenziato anche nell’Incontro, il settimanale della Fondazione: «In linea con lo statuto della Fondazione, ci impegneremo a creare spazi e opportunità per persone con disabilità, anziani e chiunque si trovi in situazioni di difficoltà offrendo loro sostegno, ascolto e opportunità di crescita personale e sociale. Desideriamo che il Monastero diventi un luogo aperto e permeabile, dove la comunità possa incontrarsi, condividere esperienze, costruire legami solidali e dare vita a progetti innovativi. Siamo pronti ad accogliere idee e proposte da parte di associazioni, gruppi e singoli cittadini, per valorizzare le risorse locali e rispondere ai bisogni del territorio in modo efficace e inclusivo».

Una partita importante è il nodo parcheggi. Carpenedo soffre di una carenza cronica di park, soprattutto la piazza e questa potrebbe essere l’occasione per costruire una svolta. «Su questa partita dobbiamo aprire un dialogo e un tavolo con il Comune e capire cosa può fare l’uno e cosa può dare l’altra». 

La visita

Il porticato dell’ex monastero
Il porticato dell’ex monastero
Le camere delle suore
Le camere delle suore
Andrea Groppo, presidente della Fondazione Carpinetum e Edoardo Rivola presidente del Prossimo (FOTO PORCILE)
Andrea Groppo, presidente della Fondazione Carpinetum e Edoardo Rivola presidente del Prossimo (FOTO PORCILE)

 

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