«Caro sindaco, i libri glieli regaliamo noi»
CAMPONOGARA. «L’azione di pieno negazionismo di un fatto storico accertato da parte dell’ambasciatore turconon ci sorprende. È un’azione che la Turchia porta avanti da anni nei confronti di enti ed istituzioni che vogliano riconoscere il genocidio del popolo armeno del 1915. Colpisce in qualche modo invece il fatto che, stavolta la missiva abbia sortito un effetto pratico, cioè congelare o sospendere un possibile atto di condanna da parte dell’ente locale».
Vartan Giacomelli è l’ex presidente e ora nel direttivo dell’associazione Italia- Armenia. «Su questi fatti», spiega, «esiste una storiografia consolidata. Il fatto che la Turchia reagisca automaticamente a questi eventi storici cercando di condizionare le prese di posizioni non solo di governi ma anche di enti locali denota che la questione per quel paese rappresenta ancora un nervo politico scoperto». Giacomelli però si ferma anche sulla presa di posizione del sindaco di Camponogara. «Se il sindaco ha voluto fermare qualsiasi atto per potersi informare», spiega Giacomelli, «saremo ben lieti di fornirgli sull’argomento tutto il materiale che desidera. Si tratta di fatti acclarati e riconosciuti da tantissimi stati compresa l’Italia».
La posizione ufficiale del governo turco è che le morti degli armeni durante i trasferimenti o deportazioni non possono essere semplicemente considerate genocidio.
La vicenda però potrebbe non chiudersi qui. L’ambasciatore turco Murat Esenli infatti nella sua lettera diretta al sindaco si è reso disponibile a venire a Camponogara a spiegare le posizioni della Turchia sulla questione. La presa di posizione del sindaco Menin che ha congelato la decisione potrebbe facilitare a questo punto la visita. (a.ab.)
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