Caro carburante, ora tutti vogliono l’abbonamento annuale ai bus

L’ascesa dei prezzi di gasolio e benzina spinge soprattutto i pendolari a riprogrammare il viaggio casa-lavoro: Atvo +5% di richieste in pochi giorni
Giovanni Cagnassi Mitia Chiarin

VENEZIA. Il caro-carburante spinge sempre più lavoratori a lasciare a casa l’auto e a preferire il trasporto pubblico? Dati ufficiali non ce ne sono ma la sensazione, o meglio la speranza, nel trasporto pubblico c’è.

Trenitalia conferma che negli ultimi giorni si è assistito ad un aumento dei viaggiatori sui treni regionali (ma non vengono forniti dati e percentuali di aumento, perché serve un periodo più lungo per le verifiche) e nel frattempo aumentano le richieste di informazioni sugli abbonamenti con i mezzi pubblici.

Che questo interesse si traduca in nuovi abbonati è da accertare con un monitoraggio più lungo. Di sicuro tanti cittadini del Veneto orientale hanno iniziato a chiamare in modo frenetico per chiedere informazioni al centralino di Atvo, azienda trasporti del Veneto orientale che coordina il trasporto pubblico su gomma nell’area ed è un punto di riferimento da decenni nel territorio del Veneto orientale.

Nella sede centrale di San Donà, in piazza IV Novembre, gli uffici e i responsabili territoriali hanno già raccolto un centinaio di richieste di abbonamento in pochi giorni. Il presidente Atvo, Fabio Turchetto, non si stupisce di quanto sta accadendo ormai da alcuni giorni. «I prezzi del carburante sono saliti alle stelle», riflette, «ma quello che più fa paura è che potrebbero salire ancora nelle prossime settimane. I più prudenti e accorti hanno già pensato ai costi che si presenteranno, soprattutto per chi lavora e utilizza l’auto tutti i giorni della settimana o quasi. Ragionano in prospettiva nella ipotesi peggiore di ulteriori aumenti e quindi già hanno pensato di sottoscrivere abbonamenti con i mezzi pubblici per risparmiare nel bilancio mensile».

Non vengono fornite percentuali sui nuovi abbonati da Actv, la azienda di trasporto veneziana, dove oggi si è raggiunta la quota del 65% dei ricavi da tariffa del 2019. In commissione comunale per discutere dei disservizi dei mesi scorsi, l’assessore Michele Zuin ha parlato di un meno 35% di incassi da titoli di viaggio, nei mesi di gennaio e febbraio 2022, rispetto allo stesso periodo del 2019.

L’impatto della diminuzione del turismo sui trasporti di Venezia resta pesante: mancano 150-180 milioni di introiti da parte di Avm Actv in due anni. Una perdita che incide sulle scelte dell’azienda anche se in centro storico ci sono corse dei vaporetti sovraffollate. Insomma, sentendo la campana di Avm pare non esserci ancora la corsa all’abbonamento mensile o annuale per fronteggiare il caro carburanti con benzina e gasolio, in particolare, schizzati sopra la quota dei due euro al litro.

Ma quella del ricorso al trasporto pubblico pare essere, sentendo i discorsi di tanti lavoratori, la scelta più saggia per risparmiare. Altre forme di risparmio per le spese di viaggio è la condivisione dell’auto con amici e colleghi, dividendo i costi. Soluzione che era stata azzerata in tempi di pandemia e che oggi potrebbe riprendere piede.

Ma l’utilizzo di autobus e treni per gli spostamenti casa-lavoro rimane la soluzione più immediata e facile. Ad Actv (gruppo Avm) hanno deciso, comunque, di avviare un monitoraggio per capire se un aumento di vendita di biglietti e abbonamenti nelle prossime settimane diventerà non solo una impressione ma una certezza. —

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