Carnevale, ultimi coriandoli. E' stata una festa per 300 mila

Affluenze in calo di quasi la metà rispetto al 2011. A pesare è stato soprattutto il tempo pessimo e i prezzi alti. Ieri la Notte bianca ha acceso musei e chiese

VENEZIA. Dopo il freddo, la pioggia. Il Carnevale 2012 sta per andare in archivio come il più preso di mira dal maltempo che l’ha lasciato veramente in pace solo sabato (100 mila arrivi) a dimostrazione che ciò che realmente pesa nelle sorti della festa è la benevolenza del cielo. Tra neve, laguna ghiacciata e bora; tra qualche protesta per le notti fracassone e qualche polemica sulla qualità del prodotto; tra gli eterni lamenti di chi vorrebbe ancora più gente e chi non ne vorrebbe affatto, il Carnevale si congeda con «solo» 300 mila arrivi in totale (salvo exploit di oggi). Quasi la metà di quelli dell’anno scorso che fu un carnevale fortunatissimo (560 mila persone) ma più di quelli del 2008 (280 mila turisti) che non a caso iniziò a fine gennaio quando c’erano ancora i panettoni nelle vetrine.

Il tempo, evidentemente più del programma, muove o inchioda a casa le grandi folle. Alle piccole, quelle arrivate in città per sedersi a teatro, andare a un ballo o visitare un museo, VM&E ha offerto un programma decorso (con qualche scivolone), in linea con un budget limitato – 1 milione e 300 mila euro – che non ha potuto contare su main sponsor, poco disposti a spendere in periodo di crisi e forse non troppo attratti da una festa che ha perso pubblico e appeal.

Le critiche del titolare del Quadri, Raffaele Alajmo, sull’uso di Piazza San Marco ridotta a una sagra paesana hanno acceso una miccia che nessuno, a festa finita, potrà ignorare. Cento euro a persona per avere un palco tutto il giorno al Gran Teatro di Piazza San Marco sono cento euro. Fanno quattrocento euro a famiglia. Logico che i palchi siano rimasti mezzi vuoti.

Il decentramento di cui si parla da anni si è spinto al massimo in campo San Polo e alla Marittima, dove però i residenti di San Basilio non hanno chiuso occhio e ora minacciano esposti su esposti come già fecero quelli di Santa Margherita. Alla fine, per paradosso, il fulcro della festa - Piazza San Marco – è stato quello che ha offerto lo spettacolo meno attraente.

In realtà bastava andare altrove, come ieri sera, quando la Notte Bianca ha illuminato palazzi, chiese e musei che hanno offerto (spesso gratuitamente) spettacoli, concerti e recital. All’Ateneo Veneto, per la prima volta, si è materializzata Donna Leon. All’Ateneo Veneto visita guidata in maschera. Sandro Bressanello, a Casa Goldoni, ha raccontato «10 motivi per lasciare Venezia, ovvero 1762-L’addio alla città di Carlo Goldoni». Profetico?

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