Carnevale al gran finale: «Basta Cavalchina, con la crisi non regge»

La Fenice annuncia l’addio, per ora, al Gran Ballo e il suo nuovo ruolo per le feste veneziane. Ecco cosa accadrà nel 2015. Intanto si chiude il Carnevale in piazza San Marco / LO SPECIALE
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 02.03.2014.- TEATRO LA FENICE CAVALCHINA.
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 02.03.2014.- TEATRO LA FENICE CAVALCHINA.

VENEZIA. Dal Carnevale, alla Storica, al Redentore, alla stagione estiva tra Ducale e Piazza San Marco. La Fenice archivia con soddisfazione il bilancio del «suo» Carnevale e annuncia - con il sovrintendente Cristiano Chiarot - il suo nuovo ruolo di co-organizzatore, con Vela, delle principali manifestazioni veneziane. Ma, nello stesso tempo, dà l’addio - almeno per ora - al Gran Ballo della Cavalchina, che pure appartiene alla sua storia centenaria ma che, nella forma attuale, non è più proponibile anche per motivi economici.

«Sono cambiati i tempi - spiega Chiarot - c’è la crisi - e dunque non si può pensare al modello della Cavalchina delle ultime edizioni, che non consente più quuesta forma di ostentazione del lusso e non trova sponsor in grado di coprirne i costi. È, del resto, un’analisi che credo che si possa applicare a molte feste private del programma del Carnevale, che risentono inevitabilmente della crisi e inconbtrano comprensibili difficoltà economiche a rientrare nei costi. Noi abbiamo registrato il marchio Gran Ballo della Cavalchina del teatro La Fenice, ma dal prossimo anno non intendiamo più utilizzarlo. Penseremo magari, a un altro tipo manifestazione, ma intanto registriamo con successo i tutti esauriti per le tre opere che abbiamo proposto durante il Carnevale, La Traviata, Il Barbiere di Siviglia e Il Campiello. Già quest’anno la nostra partecipazione al Carnevale, d’intesa con il direttore artistico Davide Rampello e con Vela, abbiamo curato, con i nostri scenografi e i tecnici, la macchina scenica di Piazza San Marco e anche le scenografie dell’Arsenale che tanto sono piaciute in questa edizione».

Spiega ancora Chiarot: «Proprio per questo, d’intesa con il comune, oltre che con Vela, il ruolo della Fenice all’interno delle manifestazioni tradizionali veneziane è destinato a crescere, con una nostra partecipazione attiva sia per la Regata Storica, sia per il Redentore, oltre che, naturalmente per il Carnevale. E per quanto riguarda la prossima stagione estiva, costruiremo attorno al cortilecdi Palazzo ducale, oltre che alla Fenice, un programma di concerti di qualità che non siano necessariamente limitati alla musica lirica e sinfonica, ma arrivino anche al rock, al jazz, alla danza, in una concezione più ampia della nostra tradizione musicale».

La Fenice si candida perciò a diventare una sorta di controcanto alla Biennale - con la quale pure collabora - con un obiettivo primario: migliorare l’offerta qualitativa e culturale della città in senso più ampio, Carnevale compreso. E non c’è dubbio ce n’è sicuramente un gran bisogno. (e.t.)

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