Carne scaduta agli ospiti della casa di riposo. Calimani si dimette

I carabinieri hanno sequestrato 60 chili di alimenti vecchi nei congelatori dell’ospizio della comunità ebraica veneziana. Il presidente lascia l’incarico

VENEZIA. I carabinieri del Nas di Treviso hanno compiuto un controllo anche nella Casa di accoglienza per anziani della Comunità ebraica, in Ghetto, ed hanno sequestrato oltre 110 confezioni di carne per un totale di 60 chili: era congelata in modo artigianale ed era scaduta. In Procura è stato aperto un fascicolo che è finito sul tavolo del pubblico ministero Lucia D’Alessandro: la casa di riposo è gestita dalla Comunità ebraica e la responsabilità legale ricade sul presidente, che ora è lo storico Riccardo Calimani.

E proprio mercoledì sera, in occasione dell’inizio dei festeggiamenti per il Capodanno ebraico, il Rosh ha-Shanà, davanti a tutti i componenti della comunità e anche al sindaco Giorgio Orsoni che era presente, Calimani ha dato le dimissioni, nonostante sia stato eletto alla presidenza appena quattro mesi fa. Una decisione legata alla visita dei carabinieri e all’indagine giudiziaria, nonostante quegli alimenti fossero in quel congelatore da più di quattro mesi e, dunque, prima che Calimani venisse eletto. Insomma, la responsabilità sostanziale non sarebbe sua, visto che è subentrato dopo i fatti scoperti dai militari dell’Arma, bensì dei suoi predecessori che comunque Calimani non ha indicato con nomi e cognomi. Calimani, mercoledì sera in sinagoga, davanti al sindaco, non ha voluto affrontare l’argomento delle responsabilità. Adesso, la parola passa a Roma, ai vertici nazionali della Comunità ebraica, che probabilmente nomineranno un commissario per la gestione corrente in attesa di nuove elezioni, al termine delle quali gli ebrei veneziani sceglieranno un nuovo presidente.

Dal punto di vista penale, la contestazione prevista dalla legge sugli alimenti si cancella pagando una contravvenzione e non è certo della magistratura che Calimani deve temere. E’ invece sul piano dell’immagine e dell’opportunità che questa vicenda può nuocere a lui e alla Comunità veneziana, visto che gli anziani ospitati nella casa di accoglienza di Campo del Ghetto - la stessa da cui le SS tedesche e i fascisti italiani deportarono una mattina del 1943 decine di ebrei veneziani - sono padri, madri, parenti dei componenti della comunità che ha eletto Calimani. Formalmente, infatti, è lui che ne risponde e se - come ha fatto mercoledì sera - non indicherà i nomi di chi davvero ha gestito la casa di riposo nei giorni in cui quella carne è finita ed è rimasta nel congelatore continuerà ad esserci il suo nome sulla copertina del fascicolo giudiziario.

La data di scadenza, stando alle norme, è quella fino alla quale un alimento è igienicamente idoneo al consumo, se mantenuto nelle corrette condizioni di conservazione. Essa viene riportata obbligatoriamente sugli imballaggi alimentari dei prodotti preconfezionati rapidamente deperibili (latte e prodotti lattieri freschi, formaggi freschi, pasta fresca, carni fresche, prodotti della pesca e dell'acquacoltura freschi) con la dicitura "da consumarsi entro" seguita dal luogo sulla confezione dove la data viene stampigliata. Anche per la conservazione è necessario seguire delle precise procedure.

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