Carico di fusti abbandonati Bettin: «Servono controlli»

Marghera. Il presidente della Municipalità ha allertato il Comune sulla presenza di un bilico sospetto in via Fratelli Bandiera. «La loro origine resta misteriosa»

MARGHERA. Rifiuti e Marghera, un rapporto sempre difficile perché c’è la cattiva abitudine di molti di usare la zona industriale quale discarica anche di sostanze pericolose. Questa volta a lanciare l’allarme per un carico sospetto di fusti contenuti su dei trailer parcheggiati accanto al centro sociale Rivolta, è il presidente della Municipalità Gianfranco Bettin che su questi temi ha sempre un occhio di riguardo. Ma soprattutto è sempre molto attento e vede oltre all’ovvietà delle cose. Sottolinea Gianfranco Bettin: «Da quasi un mese giacciono su dei carichi incustoditi a Marghera due container e un supporto che potrebbe ospitarne un altro, in via Fratelli Bandiera, sul piazzale antistante la chiesa di San Michele e il centro sociale Rivolta» spiega Bettin «Uno dei due container è posizionato sotto le finestre dell’unica abitazione che dà sul piazzale. All’interno dei container, dagli strappi sui teloni che li coprono, si intravedono dei fusti e altri contenitori. Non ci sono targhe o sigilli che informino su contenuto o provenienza, che traccino la storia del carico e la sua destinazione. Oltre all’utilizzo abusivo e continuato di suolo pubblico, inquieta l’assenza di riferimenti al tipo di carico presente nei container. A Marghera è lecito dubitare di queste situazioni: se ne sono viste troppe nelle quali l’abbandono di contenitori sospetti ha prodotto degrado e inquinamento e rivelato infine traffici loschi».

Gianfranco Bettin ha deciso quindi di segnalare la misteriosa presenza e prese carta e penna ha scritto a vigili urbani e assessore all’ambiente Massimiliano De Martin. «Come Municipalità abbiamo perciò segnalato alle autorità competenti la situazione affinché svolgano urgentemente gli accertamenti necessari. Se si tratta di un banale caso di parcheggio improprio si agisca per quanto dovuto, ma sarebbe davvero necessario verificare se non si sia invece di fronte a un abuso peggiore e più rischioso».

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