«Cari genitori, lottate con noi»

Scuole sporche. Le lavoratrici della Manutencoop chiedono aiuto alle famiglie
Interpress/Mazzega Baschieri Venezia, 13.01.2014.- Manifestazione operatori settore pulizie delle scuole.-
Interpress/Mazzega Baschieri Venezia, 13.01.2014.- Manifestazione operatori settore pulizie delle scuole.-

MIRA. «Invitiamo i genitori dei bambini delle scuole elementari della Riviera del Brenta e del Miranese già a gennaio, alla riapertura delle scuole, a lottare insieme a noi e a scendere in strada protestando per poter dare ai propri figli aule più pulite e condizioni delle scuole più dignitose. È inutile lamentarsi, bisogna stare invece a fianco a chi i diritti vengono calpestati ogni giorno».

A fare questo appello sono Diana Palmarini e Margherita Baldan e Francesca Toniolo le portavoci delle donne delle pulizie di Manutencoop che ogni giorno in media in appena due ore devono pulire le scuole elementari a Mira Fiesso e Santa Maria di Sala.

A Mira le donne delle pulizie si sono ridotte da 25 a 13 in pochi mesi . Metà si sono licenziate perché costrette a lavorare 2 ore al giorno o e anche meno, con mezzi di trasporto a proprio carico.

«I genitori degli alunni delle scuole dove noi lavoriamo devono capire», spiegano le donne delle pulizie di Manutecoop esasperate, «che devono stare dalla nostra parte. Per tappare i buchi dei servizi insufficienti le direzioni scolastiche abusano di lavoratori socialmente utili, è un vero scandalo».

A Santa Maria di Sala ad esempio le donne delle pulizia sono 4 per 3 scuole elementari da pulire ogni giorno. «Altre 3 scuole», spiega Francesca Toniolo, «sono pulite direttamente solo da meno di un anno dai bidelli».

A fianco dei lavoratori in lotta, si schiera anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Mira Mauro Berti che tra l’altro è genitore di un alunno alle elementari di Mira. «Bisogna stare», dice, «dalla parte delle lavoratrici in lotta. Come amministrazione siamo pronti ad intervenire come abbiamo fatto all’inizio del 2014, cioè chiudendo le scuole se l’Asl 13 constaterà che le scuole non hanno i requisiti di igiene minimi necessari».

Alessandro Abbadir

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