Carezze e baci non voluti Condannato a 15 mesi
SANTA MARIA DI SALA. Si è concluso con una condanna a un anno e tre mesi il processo a carico di A.M., un 44enne residente a Santa Maria di Sala ritenuto responsabile di avances troppo pesanti e morbose nei confronti di una collega, atti che il codice penale qualifica come violenza sessuale.
Gli episodi contestati all’imputato dal pubblico ministero Alessia Tavarnesi sono vari e vanno dal novembre del 2010 al maggio del 2011, tra Marghera e Trieste. Nell’autunno di cinque anni fa infatti l’uomo aveva cominciato a prendere di mira la donna perseguitandola ogni volta che andava, per motivi di lavoro, nel magazzino della società B&B, all’interno dello stabilimento della Fincantieri di Marghera, cercando con lei un contatto fisico, cercando di accarezzarla e baciarla, nonostante la contrarietà di lei. La donna aveva cercato di spiegargli che quell’atteggiamento non era a ben accetto, chiedendogli a più riprese di smetterla. Ma altri episodi simili si erano poi verificati tra il marzo e l’aprile del 2011, quando l’uomo aveva abbracciato la donna, cercando di baciarla sul collo nonostante la resistenza di lei. In altre occasioni, quando lei per lavoro era dovuta entrare nel magazzino della B&B, l’uomo l’aveva presa ai fianchi, cercando - ancora - di baciarla. L’ultimo episodio risale al tre maggio del 2011, ed è avvenuto a bordo di una nave Costa ormeggiata in porto a Trieste. L’uomo era arrivato alle spalle della donna vittima di questa vicenda che era intenta a parlare con una sua collega. Lui l'aveva abbracciata e baciata ripetutamente sul collo e sul viso.
La donna aveva reagito spingendolo via e divincolandosi. Poi si era allontanata e era scoppiata a piangere. Un episodio che la spinse, qualche settimana dopo, a presentare denuncia alla stazione dei carabinieri di Trieste Portonuovo, ai carabinieri di Mirano e San Canzian d’Isonzo (Gorizia). Denunce che sono state integrate dagli accertamenti realizzati da parte dei carabinieri, e che hanno portato ieri il pubblico ministero a chiedere una condanna a un anno e 2 mesi. Il tribunale di Venezia, collegio presieduto dal giudice Sara Natto, ha deciso per un anno e tre mesi più il pagamento di 5 mila euro.
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