Cardiologia perde il primario
Gabriele Risica in pensione da oggi, sospesi alcuni servizi

Gabriele Risica in pensione da oggi
VENEZIA.
Cardiologìa senza primario. Da oggi, primo ottobre, il dottor Gabriele Risica va in pensione. Lascia il suo reparto dell'Ospedale civile dopo averlo guidato per 13 anni e averlo trasformato in un servizio di eccellenza per la città. Un addio polemico verso l'Asl 12, quallo di Risica, che ha denunciato in una lettera agli «Amici del Cuore» il «progressivo svuotamento della sanità veneziana.
Senza Risica sono stati già sospesi gli interventi di angioplastica e il servizio di Emodinamica. I malati veneziani dovranno ricorrere alle cure dell'Ospedale dell'Angelo di Zelarino. Accuse respinte al mittente dal direttore generale dell'Asl 12 Antonio Padoan, che gli ha inviato una piccata risposta: «La sanità veneziana non chiude», assicura, «anzi abbiamo investito milioni di euro per i restauri». Ma Risica snocciola i numeri degli ultimi mesi. Medici e infermieri andati in pensione e non sostituiti, un servizio che è stato sempre più ridotto. «Quando ho maturato gli anni per la pensione», racconta, «l'ho comunicato al direttore generale e al direttore sanitario. Nessuno mi ha detto nulla, solo se potevo posticipare l'uscita di qualche settimana. Non fa nulla». Preoccupazione tra i tanti pazienti curati e salvati dal cardiologo, che assicurava in tempi rapidi anche delicati interventi cardiochirurgici. «L'allarme solevato da Risica è reale», dice il vicesindaco Sandro Simionato, «ne parleremo con la Regione». Allarme anche tra i comitati, i consumatori e la Municipalità. Ma intanto l'uscita del primario è avvenuta. Risica ora dedicherà buona parte del suo tempo a prestare la sua opera per Emergency, l'organizzazione umanitaria che ha aperto ospedali in Afghanistan e Sudan, all'ospedale di Karthoum. Risica, 59 anni, ha conosciuto qualche anno fa Gino Strada, il fondatore di Emergency. Da allora ha cominciato a collaborare con l'associazione, contribuendo alla nascita di un centro cardiologico in Sudan, e dedicando molte delle sue ferie e del suo tempo libero al volontariato. Sempre Risica è stato tra i promotori dell'apertura del nuovo ambulatorio di Marghera, anche questo a suo tempo criticato da Padoan e sostenuto invece dalla Regione. Adesso se ne va. «Lascio dei bravi colleghi», dice, «il servizio continuerà, ma la preoccupazione resta». Padoan, da parrte sua, insiste: «Bisogna fare i conti con il taglio drammatico delle risorse». Un tema su cui il Comune, e il Pd, partito di maggioranza della giunta Orsoni, chiede assicurazioni: «A un' urgenza che capita a un cittadino veneziano e delle isole si deve dare uguale possibilità di cura - e in certi casi di sopravvivenza - di coloro che abitano in terraferma».
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