Carabinieri sospettati di altre rapine
Convalidato il fermo dei due carabinieri del 4° Battaglione Carabinieri Veneto, che mercoledì hanno rapinato un supermercato a Ottaviano (Napoli) e hanno ucciso uno dei titolari e ferito altre nove persone. Il gip, oltre a convalidare lo stato di fermo, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambi. Claudio Vitale, 41 anni di Cerccola, e Jacomo Nicchetto, 35 anni di Chioggia, sono ancora in ospedale in seguito alle ferite riportate.
Mercoledì, primo pomeriggio, a Ottaviano (Napoli), va in scena un far west con sparatoria fra la folla, inseguimenti e incidenti stradali. I due carabinieri, uno originario di Cercola (Napoli) e l’altro di Chioggia, entrambi in forza al Battaglione Veneto e in congedo ordinario in Campania, sono stati sospesi dal servizio.
La notte successiva alla spartoria è morto Pasquale Prisco, 30 anni, il figlio del proprietario del supermarket che, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, ha inseguito i rapinatori subito dopo la mancata rapina nel supermercato Eté di via Vecchia Sarno. Sempre secondo la ricostruzione, all’inseguimento avrebbero partecipato anche alcuni parenti del gestore del negozio e dei dipendenti di un altro supermercato gestito dalla famiglia. Con due auto e dopo essere stati avvertiti da un dipendente si sono lanciati all’inseguimento dei banditi.
L’inseguimento, al quale hanno partecipato almeno tre auto civili, è andato avanti per alcuni chilometri sulle strade del Vesuviano fino a quando non vi è stato un incidente nel quale è rimasta coinvolta l’auto dei rapinatori, la Lancia Prisma di proprietà di Vitale.
Secondo le testimonianze, colpi di pistola sono stati sparati nel supermercato, all’esterno e durante l’inseguimento. L’inseguimento è terminato all’altezza della zona industriale di Ottaviano, sulla strada statale 268, a causa di un incidente che ha coinvolto due vetture e nel quale sono rimasti i due carabinieri e uno degli inseguitori. Qui è avvenuta la sparatoria nella quale è rimasto ferito Prisco, poi morto nella notte.
All’inizio i carabinieri intervenuti sul posto erano convinti che i colleghi del Battaglione di Mestre fossero di passaggio a Ottaviano proprio nel momento della rapina e quindi fossero intervenuti per bloccare i rapinatori. Questo era anche quanto dicevano loro. Ma fin da subito, dai loro racconti, emergono delle contraddizioni. La svolta nelle indagini è arrivata in serata quando gli inquirenti hanno cominciato a mettere assieme una serie di elementi fortemente contradditori nei racconti dei due militari. A questo punto il pm di Nola ha deciso il fermo quali indiziati dei reati di rapina aggravata e tentato omicidio plurimo. Nella notte poi il figlio del titolare è morto e ai reati inizialmente contestati si è aggiunto quello di omicidio. Sono entrambi ancora piantonati nell’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno (Salerno).
Le indagini sulla vicenda non sono terminate: gli inquirenti non escludono che i due, spesso in congedo insieme, siano responsabili di altre rapine. Entrambi avevano problemi economici. In particolare Vitale che deve mantenere 5 figli: era stato trasferito, due anni fa, al Battaglione Veneto (prima era in servizio a Napoli), per incompatibilità ambientale, in quanto frequentava pregiudicati della zona.
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