Carabinieri allo stadio per scortare l’arbitro

Finale con sorpresa domenica 31 al campo di Scaltenigo dove si giocava Vetrego-Casale di Scodosia (playout dilettanti).Giocatori e tifosi padovani sono andati oltre il dovuto, il direttore di gara ha chiamato l'Arma

SCALTENIGO. Finale con sorpresa ieri sera, domenica 31, al campo da calcio di Scaltenigo dove al termine di una partita della categoria dei dilettanti l’arbitro è stato costretto a uscire scortato dai carabinieri a causa di un clima che si era fatto rovente. In campo si sfidavano i giocatori del Vetrego e del Casale di Scodosia (Padova) per il secondo turno dei playout di seconda categoria. Una partita ad alta tensione agonistica - perché valida per la salvezza - che ha visto però giocatori e tifosi padovani andare oltre il dovuto.

La tensione è cominciata a salire alla fine del secondo tempo, sul risultato di 2-1 per il Vetrego, quando è prima stato espulso per fallo da ultimo uomo il giocatore padovano Montorio, e dopo pochi secondi il compagno di squadra Bovo, per proteste. Un doppio cartellino rosso che ha infiammato i tifosi padovani che hanno cominciato a gettare oggetti in campo - soprattutto bottiglie d’acqua - , episodio subito segnalato all’arbitro da uno dei suoi assistenti.

Anche i giocatori hanno cominciato a protestare in modo più vivace e in più occasioni di gioco con l’arbitro Rosiglioni il quale, al termine della partita (vinta dal Vetrego al termine dei supplementari) sentendosi minacciato si è rifiutato di uscire fino a che a Scaltenigo non sono arrivati, dopo una decina di minuti, i carabinieri, che l’hanno scortato fino a fuori. Rosiglioni e i suoi assistenti si sono quindi sentiti minacciati dall’atteggiamento aggressivo dei giocatori padovani del Casale di Scodosia mentre i componenti dello staff del Vetrego cercavano di fare da pacieri. Ora l’arbitro dovrà decidere se e come segnalare l’episodio alla federazione.

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