Carabiniere salva una donna dall'annegamento. Ora lui è in ospedale
La donna si è gettata nel fiume per suicidarsi e lui si è tuffato riuscendo a trattenerla a galla. Per tre quarti d'ora a mollo pur di non farla annegare. Ricoverato per una grave ipotermia

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CAVARZERE. Lei, una donna di circa 35 anni, voleva suicidarsi, buttandosi nell'Adige. Loro, tre carabinieri, volevano salvarla. Alla fine ci sono riusciti, ma uno dei militari è finito in ospedale per ipotermia: era rimasto in acqua tre quarti d'ora a trattenere la donna, che si era immersa nel fiume, mentre i suoi commilitoni tenevano lui, dalla sponda del fiume, perché non venisse portato via dalla corrente.
L'allarme. È successo domenica pomeriggio a Cavarzere, in località Dolfina. La donna, in stato di disagio psichico, aveva telefonato al 112 per comunicare la sua intenzione di farla finita, fornendo anche indicazioni su dove e come. Così la pattuglia dei carabinieri è accorsa sul posto per dissuaderla dal compiere quel gesto.
Si getta. Visti i carabinieri, però, la donna è entrata nel fiume e loro hanno formato una catena, l'un con l'altro, per trattenerla. I militari non potevano infatti issare a riva la donna perché lei era corpulenta.
Eroico. Hanno dovuto così aspettare e uno di loro è rimasto immerso nell’acqua per tre quarti d’ora, immobile nello sforzo eroico di tenerla a galla, fino all'arrivo dell'ambulanza e dei pompieri che li hanno raggiunti con il gommone e portati all'asciutto. Il giovane carabiniere non ha voluto mollare la presa, trattenendo la donna in superficie e salvandola.
Ospedale. Ma per il carabiniere che per primo si era tuffato per salvare la donna sono cominciate complicanze: è stato portato in ospedale in stato di ipotermia grave. A distanza di tre giorni i medici hanno deciso di trattenerlo per evitare serie complicazioni.
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