Cappella Lando a San Sebastiano: restaurato il pavimento in maiolica: risplende dopo 30 anni
Grazie al restauro finanziato da un anonimo benefattore e al lavoro del laboratorio Mauve, le 384 piastrelle rinascimentali tornano finalmente al loro posto, protette e restaurate

Torna a casa dopo quasi trent’anni l’unico pavimento rinascimentale in maiolica decorato presente a Venezia: quello originariamente conservato nella Cappella Lando della chiesa di San Sebastiano a Venezia, “tempio” dei dipinti di Paolo Veronese. Oggi verrà inaugurato il restauro finanziato dal comitato di salvaguardia statunitense per Venezia Save Venice, ad opera d un donatore che ha preferito mantenere l’anonimato.
Sul pavimento della cappella state reinstallate le 384 maioliche del XVI secolo appartenenti alla famiglia Lando, che per quasi trent’anni erano rimaste in deposito alla Ca’ d’Oro. Meticolosamente pulite e consolidate dalla ditta Mauve. Collocate su dei pannelli in acciaio inox, una struttura innovativa inventata per garantire una corretta conservazione.
Per ora la cappella verrà protetta da un vetro così che le persone non camminino sul pavimento tanto delicato e fragile. Un primo intervento di restauro conservativo delle piastrelle in maiolica er stato eseguito eseguito negli anni Novanta.La Cappella della Vergine Annunziata, nota anche come Cappella Lando, si trova nella chiesa di San Sebastiano , a sinistra del presbiterio e a pochi metri dalla tomba di Paolo Veronese.

Marco Lando, nipote di Girolamo Lando, Patriarca di Costantinopoli, acquistò la cappella il 1° marzo 1531. La cappella fu trasferita in dote alla figlia di Marco, Bianca, quando sposò Daniele Vitturi nel 1542 e rimase di proprietà della famiglia Vitturi fino a quando i parenti del doge Carlo Ruzzini ne presero possesso.
Il pavimento in maiolica colorata fu installato sul pavimento della cappella dalla famiglia Lando tra il 1531 e il 1542.Le 384 piastrelle in maiolica estremamente rare raffigurano una serie di iscrizioni, emblemi, grottesche, animali e oggetti di uso quotidiano, tra cui strumenti musicali, pettini, occhiali, libri, bottiglie di vino in vimini e mantici.
Quando le piastrelle furono installate, la famiglia Lando fece dipingere lo stemma su una piastrella che si adattava al centro del pavimento. Questa piastrella, che è quattro volte più grande delle altre, mostra un'aquila bicipite coronata su uno scudo bianco, con uno scudo a scacchi sul petto e un globo sotto gli artigli; due figure maschili nude sostengono lo scudo e tengono lunghi nastri fluenti elaboratamente intrecciati.

Lo stile di queste due figure appare piuttosto vicino allo stile cosiddetto “primo istoriato”, datando quindi la piastrella (e, presumibilmente, la sua collocazione sul pavimento) al 1525-1530.
Si pensa che le piastrelle grezze in argilla della Cappella Lando siano state prodotte localmente, da una bottega veneziana, e poi decorate da alcuni artisti itineranti probabilmente formati nelle Marche o in Emilia Romagna, forse provenienti da Fano o Faenza. Le piastrelle furono rimosse dalla Cappella Lando nel 1993 per studi di conservazione e, dopo una breve esposizione alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro nel 2002, furono messe in deposito. Nel novembre 2019 le piastrelle sono state affidate al laboratorio di conservazione Mauve per la catalogazione e per formulare piani di restauro che consentano loro di tornare nella chiesa di San Sebastiano, come finalmente ora avverrà.
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