Capodanno, tutte le ordinanze anti-botti
VENEZIA. Tolleranza ed elasticità a San Donà, ordinanza con divieti severi a Venezia, Jesolo e Cavallino Treporti. I botti di Natale e Capodanno dividono e fanno esplodere polemiche sia in riva al Piave che sul litorale.
Venezia. Oggi l’ufficio del sindaco emetterà l’ordinanza che ricalca quelle degli anni scorsi: niente botti e multe da 25 a 500 euro. Ma il problema in centro storico non sono tanto i botti quanto l’uso delle bottiglie di vetro che in migliaia si portano in Piazza San Marco per festeggiare il Capodanno e che dopo finiscono in pezzi sul prezioso selciato del salotto della Serenissima.
San Donà e Jesolo. Se il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, adotta una sorta di “moral suasion” e si appella al buon senso della gente, il primo cittadino di Jesolo, Valerio Zoggia, ha già firmato l’ordinanza che vieta petardi, mortaretti, fuochi e botti in genere, eccezion fatta ovviamente per lo spettacolo pirotecnico del 31 dicembre in piazza Mazzini, dove si svolgerà i Festival Show con Giorgia Palmas e Paolo Baruzzo.
Due atteggiamenti completamente diversi che stanno suscitando, come spesso avviene in queste zone, un appassionato dibattito. A San Donà molti cittadini protestano e chiedono che i botti siano vietati: «Il sindaco dovrebbe pensare soprattutto a quei cani e animali che ogni notte del 31 sono terrorizzati e scappano o muoiono». Il Movimento 5 Stelle con il consigliere Angelo Parrotta ha presentato una mozione, poi divenuta interrogazione, in cui si chiedeva il divieto assoluto. «Purtroppo è stata respinta», ricorda Parrotta, «e non capisco il motivo. In 800 Comuni d’Italia sono stati vietati e non vediamo perché ciò non accada a San Donà. Ci è stato detto che una ordinanza con divieto non verrebbe rispettata e allora non vediamo come potrebbe essere rispettato un semplice invito o appello del sindaco». Cereser dal canto suo ha spiegato che una ordinanza seria ed efficace comporterebbe anche dei controlli che non possono essere garantiti giorno e notte. Ricordiamo che la polizia locale, ad esempio, non svolge il turno di notte a San Donà. A Jesolo l’amministrazione comunale teme che con la concentrazione di 10 o 15 mila persone in piazza Mazzini e al lido in genere si possano verificare situazioni di estremo pericolo e comunque ha allargato i divieti a tutte le festività, comprendendo anche il divieto di portare e rompere bottiglie di vetro lungo le strade e piazze in cui si svolgeranno gli eventi. «Abbiamo previsto una sanzione da 200 euro», spiega il sindaco, Valerio Zoggia, «nei confronti di tutti quanti faranno esplodere mortaretti, petardi e simili. È una questione di sicurezza e tranquillità per tutti e quindi anche per quest’anno abbiamo adottato una linea dura». Ma nell' opposizione regna un certo scetticismo. «Già troppe volte in passato», dice Daniele Bison della civica Jesolo, «abbiamo visto sbandierare tanta severità e sentito poi esplodere petardi e mortaretti a più non possono senza assolutamente vedere alcuna sanzione elevata».
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