Capodanno a Venezia poi la meningite, sotto profilassi gli amici della festa
VENEZIA. All’inizio pensava di essersi buscata l’influenza, ma dolori e sintomi non accennavano a diminuire nonostante le medicine. Anzi, la situazione si faceva di ora in ora più grave. Fino al sospetto, poi confermato: meningite.
Ora la ragazza, una studentessa diciannovenne di Lagnasco, in provincia di Cuneo che frequenta l’Università di Padova, è ricoverata nella Terapia intensiva dell’ospedale Sant’Antonio. Per fortuna non sarebbe in pericolo di vita.
Una volta accertata la diagnosi dai medici, è partita la profilassi per tutte le persone che negli ultimi giorni sono state a stretto contatto con la ragazza. E c’è grande apprensione fra gli studenti universitari che hanno frequentato le stesse aule studio: in molti, via via che il tam tam sui social ha diffuso la notizia del caso di meningite, si sono presentati - piuttosto preoccupati - al Servizio Igiene pubblica dell’Usl 6 per chiedere informazioni e chiedere di essere sottoposti alla profilassi per scongiurare il rischio del contagio.
i sintomi
La ragazza ha iniziato ad accusare i primi sintomi il 6 gennaio. Tutto è iniziato con la febbre subito molto alta, tra 38 e 39 gradi, poi cefalea, vomito e diarrea. Sulle prime la giovane aveva pensato all’influenza, ma il repentino peggiorare della situazione nonostante i farmaci assunti, l’ha convinta che doveva essere qualcosa di diverso. E più grave.
il ricovero
La ragazza è stata portata in ospedale in ambulanza: le sue condizioni, infatti, in poche ore si erano fatte così gravi che non era in grado di recarsi in pronto soccorso. I medici del Sant’Antonio hanno accertato la positività alla Neisseria Meningitidis, nota come meningite da meningococco. La diciannovenne è stata subito trasferita nella Terapia intensiva, dove si trova tuttora. In una nota diffusa ieri, l’Usl 6 Euganea assicura che la giovane non è in pericolo di vita e che, rispondendo bene alle cure, le sue condizioni sono in lento miglioramento.
allarme contagio
Nei casi di meningite è fondamentale sapere i luoghi e le persone frequentate dalla persona ammalata per poter sottoporre a profilassi tutti coloro che rischiano il contagio. La studentessa, come ha riferito ai medici che hanno così ricostruito i suoi spostamenti e le sue frequentazioni, è stata a casa della famiglia per il periodo natalizio ed è rientrata a Padova il 31 dicembre. La sera dello stesso giorno ha partecipato a una festa in una casa privata a Venezia. Sono quindi stati sottoposti a profilassi tutti i partecipanti alla festa da Venezia, i compagni di stanza e gli amici di Padova, oltre al personale dell’ambulanza che ha trasportato la diciannovenne in ospedale e le ha prestato le prime cure. In tutto si tratta di una ventina di persone.
sorveglianza
Nei casi di meningite da meningococco vanno sottoposte a profilassi solo le persone che sono state a stretto contatto con il soggetto malato.
Essendo chiusa l’Università per le vacanze natalizie, non è quindi resa necessaria alcuna profilassi di massa fra gli studenti e il personale dell’ateneo.
Tuttavia, è stato reso noto che la giovane ha frequentato il 2, 3 e 4 gennaio l’aula studio Pollaio di via Belzoni e quella di via Jappelli, mentre il 4 e il 5 ha frequentato la biblioteca al Centro San Gaetano.
I contatti nelle aule non sono considerati stretti, tuttavia l’Usl ha informato i responsabili delle strutture che hanno provveduto ad affiggere dei cartelli nelle aule citate per informare tutti gli utenti allo scopo di una sorveglianza sanitaria come è previsto dalle linee guida ministeriali. Ovviamente chiunque abbia frequentato gli stessi luoghi della giovane piemontese può sottoporsi a profilassi anche se non avverte alcun sintomo, in via precauzionale.
Il Servizio Igiene pubblica in via Ospedale 22 è disponibile per fornire informazioni e l’eventuale profilassi: è aperto dalle 8 alle 13 dal lunedì al venerdì.
Al momento non sono stati segnalati altri casi di meningite. —
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