Capodanno 2011, a Veneziaprenotazioni in calo del 15%

VENEZIA.
«Il ticket per i turisti? Un'ipotesi arcaica, al di fuori di ogni logica». Gli albergatori veneziani lanciano l'allarme per il calo delle presenze turistiche previsto per fine anno (-15 per cento). E bocciano senza appello, come già avevano fatto in passato, l'ipotesi di introdurre un ticket di ingresso su ogni visitatore, come si sta pensando di fare anche a Roma e Firenze. «Sono lampi a ciel sereno, non si risolve nulla», dice il presidente dell'Ava Vittorio Bonacinbi, «invece si dovrebbero organizzare più eventi di cultura durante questi periodi di festività, e attirare visitatori di qualità».


«Si tratta di scegliere il tipo di eventi e dunque il tipo di turisti che richiami. E' chiaro che il festival di Salisburgo richiama una clientela diversa rispetto all'Heineken jammin festival». Intanto le prenotazioni di alberghi in città per Capodanno sono in caduta libera. Almeno il 15 per cento in meno rispetto allo scorso anno, contro una media nazionale che prevede un calo del 5 per cento.


Dunque, colpa della cirsi economica, perché la gente non ha soldi. Ma anche colpa della «disinformazione sull'acqua alta». «Bisogna far capire agli italiani una volta per tutte», dice Bonacini, «che anche se si parla di acqua alta eccezionale di 140 centimetri, in strada ci sono 40 centimetri d'acqua, e dopo un paio d'ore l'acqua se ne va. A Venezia insomma si può arrivare tranquillamente, anche con l'acqua alta».


(a.v.)

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