Il capitano del vaporetto alla deriva sotto il ponte di Rialto: «Così ho salvato i passeggeri»

Il pilota Actv Massimo Boscolo ricevuto dal sindaco Brugnaro, che lo ha ringraziato: «Sono stato fortunato a non incrociare gondole in Canal Grande». Il racconto del guasto e dei momenti successivi: «Appoggiato al ponte di Rialto per raddrizzare la barca con la marea»

Eugenio Pendolini
Massimo Boscolo (a destra) insieme al sindaco Brugnaro, al marinaio Samuele nel municipio di Mestre
Massimo Boscolo (a destra) insieme al sindaco Brugnaro, al marinaio Samuele nel municipio di Mestre

Abilità, tanta: solo così si può governare un mezzo con decine di passeggeri, fuori controllo, sfruttando a proprio favore la marea calante. E fortuna, anche: cosa sarebbe successo se in quel frangente fosse passata una gondola sotto il ponte di Rialto? Meglio non pensarci.

Si rompe il timone del vaporetto, schianto contro il ponte di Rialto evitato per un soffio

E allora, ripercorrendo con il diretto protagonista gli istanti in cui un battello di linea 2 si intraversa in Canal Grande con il timone rotto, ci si rende conto che il sangue freddo di Massimo Boscolo si è rivelato decisivo per risolvere in pochi minuti quel malfunzionamento in un punto tanto critico.

Trent’anni di esperienza alle spalle, prima facendo su e giù con le chiatte per il fiume Po, poi per 20 anni al comando di imbarcazioni impegnate nei lavori per il Mose per conto di una ditta di Marghera. Infine, da qualche tempo, dipendente di Actv. Con il grado di capitano di grandi unità (quindi ferry boat e motonavi).

«Fatalità era da due anni che non lavoravo a bordo di un mezzo in Canal Grande. ..», dice Boscolo a proposito dell’incidente sfiorato giovedì 17 aprile  pomeriggio. Per fortuna, giovedì sera è toccato a lui essere al timone del mezzo.

La barca tutta a sinistra

«Sono ripartito dall’imbarcadero di Rialto», racconta, «e sotto il ponte la barca è andata tutta a sinistra. A quel punto ho fatto marcia indietro, mi sono reso conto che il pistone che fa muovere il timone era rotto. E la barca si è girata».

A bordo, decine e decine di passeggeri. In tanti, in un primo momento, nemmeno si rendono conto di quello che sta succedendo. Ed è in questo istante che subentra l’abilità del capitano. «Ero di traverso», ricostruisce Boscolo, «l’acqua calava e mi spingeva verso le gondole e i taxi vicino al ponte. Così ho preferito appoggiarmi con la punta del battello al ponte e grazie all’azione della marea calante la barca si è raddrizzata. A quel punto, ho innestato la marcia in avanti per uscire da sotto il ponte di Rialto».

Capacità di comprendere al volo la situazione e istinto nel mettere in pratica una via d’uscita: c’è tutto questo nella manovra di Boscolo. Allontanatosi dal ponte, la linea 2 viene poi scortata verso il vicino imbarcadero di Ca’d’Oro.

Niente danni per il ponte

«Fortunatamente il ponte non ha riportato danni, e soprattutto non si è fatto male nessuno», ragione il capitano a mente fredda, «poi l’assenza di gondole, in un tratto solitamente pieno, è stata una vera fortuna: non voglio pensare a cosa sarebbe potuto succedere».

La memoria corre facilmente alla disgrazia dell’agosto 2014 quando proprio sotto il ponte morì Joachim Vogel, professore tedesco schiacciato da un battello mentre si trovava in gondola. Stavolta, fortunatamente, l’incidente si è risolto senza problemi. «Per fortuna, 30 anni di esperienza alle spalle mi hanno permesso di avere la mente fredda quanto bastava per fare quella manovra», conclude Boscolo.

Il grazie della città

E proprio per questo motivo, venerdì 18 aprile il sindaco Luigi Brugnaro ha voluto incontrare lui e il marinaio Samuele per ringraziarli a nome della città di Venezia. «Li ho voluti incontrare e ringraziare ufficialmente per il loro sangue freddo e la loro professionalità. È giusto dare le notizie ma è anche doveroso sottolineare la capacità e il valore delle persone». —

 

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