«Caparozzolanti a rischio suicidio»
CHIOGGIA. «Se ci fosse uno solo dei pescatori che si toglie la vita perché ha perso tutto, riterremo responsabili di istigazione al suicidio tutti gli organi competenti che, pur potendo e dovendo, hanno omesso qualsiasi intervento riparatore». La durissima presa di posizione di Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti arriva a poche ore dalla scadenza dell'ultimatum che il Gral ha presentato ad alcune cooperative di caparozzolanti che, dallo scorso settembre, non pagano più il canone di concessione delle aree ove i svolge la loro attività. Il termine scade domani, 4 aprile, e il mancato pagamento comporterà l'escussione delle fidejussioni, ovvero la perdita dei capitali posti a garanzia del versamento regolare dei canoni. Formalmente ineccepibile, se non fosse che le aree in concessione a queste coop (Faro Azzurro, Agrimol, Onda Marina, ecc.) sono improduttive dalla scorsa estate, quando una morìa ha sterminato il 100% della popolazione di molluschi. Perché pagare per aree che non producono? Dicono i caparozzolanti, tanto più che, quella morìa, per loro, è stata solo l'ultima disavventura economica ed «è dovuta» sostiene Paccagnella che li rappresenta «ai lavori di scavo compiuti in laguna nei mesi di giugno, luglio e agosto dello scorso anno», cosa che sarebbe dimostrata da perizie compiute in loco. L'escussione delle fidejussioni, per molti di questi pescatori, sarebbe la rovina definitiva. Per questo Federcontribuenti chiede alle istituzioni competenti misure urgenti, «ma, né dal Magistrato alle acque, né dalla Provincia è arrivato alcun cenno per eventuali risarcimenti o almeno una moratoria sui canoni di concessione del braccio di laguna danneggiato e tutti i tentativi per avere un incontro con le istituzioni sono stati inutili».
Diego Degan
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