Caos multe, diventano a rischio altri 4,2 milioni di euro
di Mitia Chiarin
VENEZIA. Anche Venezia fa i conti con il caos multe, dopo lo stop annunciato da lunedì prossimo da Equitalia alla riscossione delle multe. Problema che interessa seimila comuni italiani, tra cui appunto Venezia. Un’altra complicazione che irrita non poco Ca’ Farsetti. Perché in ballo ci sono tanti soldi. Le infrazioni rilevate nel nostro Comune dalla polizia municipale con i divieti di sosta o le multe rilevate anche con dispositivi elettronici (vedi autovelox e i nuovi velocar) valgono qualcosa come 14 milioni di euro l’anno. Il 50 per cento dei sanzionati paga entro i termini. Un altro 20 per cento paga in ritardo, con una sovrattassa, ma prima che la pratica di recupero crediti finisca in mano ad Equitalia, che smista poi il restante 30 per cento di pratiche. Valore, a spanne, circa 4 milioni e 200 mila euro. Per i dati certi si deve attendere. Solo nel 2012 sono stati emessi oltre 185 mila verbali (valore 10 milioni e mezzo).
Soldi che ora che Equitalia si tira indietro come verranno riscossi? C’è chi si arrabbia come il direttore generale del Comune, Marco Agostini, che parla dell’ennesima «dimostrazione che in questo paese chi paga le multe alla fine passa per scemo rispettando l’arte nazionale di non far pagare. E allora il problema, se si prende una multa, non è che si commette una infrazione ma che vengono installati dispositivi di controllo». E chi invece, seppur irritato, avverte che il caos che si apre con la disdetta annunciata da Equitalia, non significa affatto aprire la strada alla infrazione selvaggia e alla libertà dei cittadini di non pagare, come ipotizzano molti in queste ore.
«Attenzione. La legge dice che ci sono cinque anni di tempo per chiedere il pagamento di una infrazione rilevata e una situazione come questa è in movimento. Si potrebbe andare ad una ennesima proroga alla concessione ad Equitalia come all’indizione di nuove gare, che, certo, non saranno immediate ma ci saranno al massimo nel giro di sei mesi», mette le mani avanti il vicesindaco Sandro Simionato. Il politico del Pd, braccio destro in giunta del sindaco Orsoni, si aspettava una situazione come questa, «ma al massimo alla fine dell’anno. Quindi, potrebbe trattarsi per quello che sappiamo al momento solo di un annuncio. Una sorta di “minaccia” da parte di Equitalia nell’attesa di ottenere una nuova proroga, la quarta. Aspettiamo comunicazioni, di sicuro, dall’Anci». L’assemblea dei Comuni italiani, ieri, si è riunita, presente anche il sindaco. Venezia, spiegano vicesindaco e direttore generale, di certo non resterà a lungo alla finestra e pensa di andare a gestire, magari in casa, lo smistamento della documentazione per la riscossione delle multe non pagate.
Come? Simionato ipotizza un affidamento ad Insula a cui già l’amministrazione ha affidato la riscossione dei canoni di locazione non pagati dagli inquilini delle case comunali. Agostini ipotizza un affidamento a Venis Spa , ma il vicesindaco non conferma preferendo una collaborazione tecnica da parte della società che cura l’informatica comunale. Di certo, andare ad inseguire una infrazione non pagata è più complicato di riscuotere un affitto: in una città turistica come Venezia a volte il titolare della multa vive a migliaia di chilometri di distanza e i costi di emissione del procedimento di pagamento della multa da parte di un giudice rischia di essere decisamente costoso, ammette Agostini. Nei prossimi giorni si saprà di più.
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