Caos in piazzale Roma, Actv sotto accusa

Migliaia di persone hanno preso d’assalto i pochi autobus a disposizione per la terraferma. Rabbia e qualche malore
Di Mitia Chiarin
Interpress/Mazzegs Venezia 20.06.2015.- Art Night Venezia, l'arte libera la notte all'Accademia delle Belle Arti alle Zattere
Interpress/Mazzegs Venezia 20.06.2015.- Art Night Venezia, l'arte libera la notte all'Accademia delle Belle Arti alle Zattere

È stata un successo la Art Night 2015 con il centro storico invaso da migliaia di persone fino a tardi sabato sera. Peccato che, poi, quelle migliaia di persone abbiano vissuto un rientro a casa da incubo, per l’insufficienza dei servizi di trasporto della città. In tanti si erano affidati ai mezzi pubblici per raggiungere Venezia. Era la scelta più intelligente. Ma al rientro a casa, da piazzale Roma, dopo la mezzanotte, ecco che la festa si trasforma in un tonfo, perché il trasporto pubblico di Actv non era preparato a reggere la mole di passeggeri da riportare in terraferma. A piazzale Roma, infatti, i pochi bus del servizio notturno sono stati presi letteralmente d'assalto, con qualche spintone e parola di troppo. E nella calca si è registrato anche qualche leggero malore. Per fortuna si è evitato il peggio che avrebbe rovinato definitivamente la serata organizzata da Ca’ Foscari. E ieri è divampata la polemica contro Actv con cittadini adirati che hanno chiesto al nuovo sindaco di intervenire su Actv.

I racconti dei passeggeri. «Non c'erano i bus e migliaia di persone hanno assaltato quei pochi che arrivavano», spiegava ieri arrabbiato, Giorgio, 55 anni, di Mestre. «C'è stato lo stupido che se l'è presa con gli autisti, quelli che si sono seduti davanti ai bus per non farli partire per protesta, presi a male parole da chi era dentro e voleva tornare a casa. Un caos completo. Peccato, perché la serata era stata bellissima», racconta. Su Facebook a sfogarsi sono in tanti. «Ogni sera alle 23.30 per tornare a casa trovo il bus sempre pieno», segnala una ragazza. Chiara aggiunge: «Il bus sul quale sono salita era guasto, alle fermate le porte non si aprivano. E quando non è ripartito per vari minuti, le urla dei passeggeri si sono sprecate. Il conducente non aveva comunicato nulla. Sono scesa alla prima fermata di Viale San Marco, grazie ad un ragazzo che gentilmente ha aperto a mano le porte ed ho proseguito a piedi. Che rabbia: io ho pagato per questo servizio». Un gruppo di musicisti aggiunge: «Ieri sera abbiamo suonato a Venezia e per tornare ci siamo serviti della linea 4 all’una di notte. Abbiamo rischiato di rompere gli strumenti nella calca. Il bus si è alleggerito alla prima fermata e ci siamo resi conto che una donna era caduta in svenimento in mezzo alla folla. Per fortuna niente di grave, ha ripreso subito conoscenza». Insomma, peggio di così non poteva andare.

Le scuse dell’azienda. «Chiedo scusa all’utenza perché un disservizio dispiace sempre ma Venezia, purtroppo, è una città in cui non si parla. Non ci era stata comunicata l’iniziativa da parte degli organizzatori. Certo, colpa anche nostra che non sapevamo di questo evento ma chi organizza iniziative dovrebbe anzitutto informare la nostra azienda e consentirci di organizzare corse aggiuntive, senza ritrovarci all’ultimo momento nella difficoltà d reperire personale per i rinforzi», spiega il presidente di Actv, Luca Scalabrin, che dispiaciuto, ha voluto scusarsi con gli utenti che ieri hanno protestato dopo un rientro a casa, assai difficile. Il problema è sempre lo stesso: «Se la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra capitano queste cose. Non è ovviamente nel nostro interesse creare un disservizio, noi operiamo per garantire un buon servizio di trasporto. Quindi, ribadisco agli organizzatori di eventi di contattarci preventivamente per consentirci di organizzare al meglio i servizi di trasporto», conclude Scalabrin. Actv, nonostante le mancate informazioni da Comune e organizzatori, ha cercato di ovviare con personale di rinforzo e due autosnodati, che purtroppo si è rivelato del tutto insufficiente. «In questi casi che non sono quelli standard (Redentore, Carnevale) servirebbe una centrale di coordinamento, magari con i vigili, per seguire meglio l'andamento della situazione», conclude il presidente. Oltre le scuse, si spera che ora la polemica produca utili correttivi al sistema.

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