Caos Actv nella notte di Art Night, il sindaco chiede scusa e vuole autisti reperibili H24
VENEZIA. Il sindaco Luigi Brugnaro interviene sul caos di sabato notte al termine di Art night, quando migliaia di persone sono rimaste "intrappolate" a piazzale Roma senza autobus per poter tornare a casa e chiede che l'anzienda si organizzi con turni di reperibilità del personale.
"L'organizzazione del Comune e della città è troppo rigida", osserva il sindaco, "hanno fatto bene i dirigenti Actv a chiedere scusa: è il minimo. Occorre rendere flessibile l'organizzazione del Comune e delle aziende partecipate. Sabato sera sarebbe servita quella centrale operativa che io chiedo da tempo: sarebbe bastato avere una centrale per gestire l'emergenza. Si sarebbe visto l' assembramento a piazzale Roma, il nucleo avrebbe valutato la situazione e avrebbe chiamato a casa gli autisti per mandare più mezzi e così si sarebbe risolto il problema".
Una riorganizzazione radicale del lavoro con reperibilità, che certo non lascerà indifferenti i sindacati dei lavoratori Actv.
"Questa città è speciale e in modo speciale va gestita", prosegue il sindaco, "pianificare tutto serve a poco come non serve chiedere sempre al governo un aiuto. Occorre invece tirarci su le maniche subito, abbiamo sbagliato, impareremo. Io che ora ho la responsabilità, chiedo scusa e imparo rapidamente".
Le proteste di chi è rimasto a terra. «Non c'erano i bus e migliaia di persone hanno assaltato quei pochi che arrivavano», spiegava ieri arrabbiato, Giorgio, 55 anni, di Mestre. «C'è stato lo stupido che se l'è presa con gli autisti, quelli che si sono seduti davanti ai bus per non farli partire per protesta, presi a male parole da chi era dentro e voleva tornare a casa. Un caos completo. Peccato, perché la serata era stata bellissima», racconta. Su Facebook a sfogarsi sono in tanti. «Ogni sera alle 23.30 per tornare a casa trovo il bus sempre pieno», segnala una ragazza. Chiara aggiunge: «Il bus sul quale sono salita era guasto, alle fermate le porte non si aprivano. E quando non è ripartito per vari minuti, le urla dei passeggeri si sono sprecate. Il conducente non aveva comunicato nulla. Sono scesa alla prima fermata di Viale San Marco, grazie ad un ragazzo che gentilmente ha aperto a mano le porte ed ho proseguito a piedi. Che rabbia: io ho pagato per questo servizio». Un gruppo di musicisti aggiunge: «Ieri sera abbiamo suonato a Venezia e per tornare ci siamo serviti della linea 4 all’una di notte. Abbiamo rischiato di rompere gli strumenti nella calca. Il bus si è alleggerito alla prima fermata e ci siamo resi conto che una donna era caduta in svenimento in mezzo alla folla. Per fortuna niente di grave, ha ripreso subito conoscenza». Insomma, peggio di così non poteva andare.
Le scuse di Actv. «Chiedo scusa all’utenza perché un disservizio dispiace sempre ma Venezia, purtroppo, è una città in cui non si parla. Non ci era stata comunicata l’iniziativa da parte degli organizzatori. Certo, colpa anche nostra che non sapevamo di questo evento ma chi organizza iniziative dovrebbe anzitutto informare la nostra azienda e consentirci di organizzare corse aggiuntive, senza ritrovarci all’ultimo momento nella difficoltà d reperire personale per i rinforzi», spiega il presidente di Actv, Luca Scalabrin, che dispiaciuto, ha voluto scusarsi con gli utenti che ieri hanno protestato dopo un rientro a casa, assai difficile. Il problema è sempre lo stesso: «Se la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra capitano queste cose. Non è ovviamente nel nostro interesse creare un disservizio, noi operiamo per garantire un buon servizio di trasporto. Quindi, ribadisco agli organizzatori di eventi di contattarci preventivamente per consentirci di organizzare al meglio i servizi di trasporto», conclude Scalabrin. Actv, nonostante le mancate informazioni da Comune e organizzatori, ha cercato di ovviare con personale di rinforzo e due autosnodati, che purtroppo si è rivelato del tutto insufficiente. «In questi casi che non sono quelli standard (Redentore, Carnevale) servirebbe una centrale di coordinamento, magari con i vigili, per seguire meglio l'andamento della situazione», conclude il presidente. Oltre le scuse, si spera che ora la polemica produca utili correttivi al sistema.
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